HoF… il calcio è passato da Firenze

E’ evidente che per una squadra di calcio il gioco, la determinazione, i risultati sono i primi parametri di giudizio che condizionano gli umori dei tifosi ed il loro attaccamento ai propri colori. E su questo fronte la nuova Fiorentina di Montella non solo ci sta entusiasmando sempre di più, ma inizia anche ad attirare (pericolosamente?) le attenzioni degli addetti ai lavori. E’ comunque innegabile che un ulteriore segnale positivo di questo nuovo corso della proprietà Della Valle è il loro riavvicinamento alla storia della Fiorentina. E da questo punto di vista l’iniziativa Hall of Fame viola promossa dal Museo Fiorentina è stato un bel regalo a Firenze, ai tifosi viola  ed anche agli amanti del calcio.

Nel seguire l’evento sui vari media locali e nazionali mi è venuto in mente prima il post “Il calcio si è fermato a Firenze”, scritto da Alberto per sottolineare il bel momento della squadra gigliata e di conseguenza  una verità innegabile e per noi oggetto di enorme vanto: la storia del calcio è passata da Firenze. Io seguo il calcio e la Fiorentina da metà anni settanta e come molti di voi ho la mia lista preferita di nomi prestigiosi che hanno indossato la maglia viola a partire da quegli anni e che hanno fatto la storia del calcio a livello nazionale ed internazionale. Ma al tempo stesso con il tempo ho ereditato  dalle cronache, dai media e soprattutto dai racconti dei tifosi le storie del passato, dall’allora recente secondo scudetto, andando a ritroso fino al primo scudetto e gli anni ancora precedenti. La mia hall of fame si è quindi via via raffinata. E lo scorso anno il primo album realizzato in collaborazione fra Fiorentina e Save the Children ha dato l’opportunità di concretizzare la formazione ideale che tutti i tifosi elaborano in continuo nelle proprie fantasie. Ed allora io vi riporto la mia, invitando ovviamente tutti a mettere la propria e a ricordare con orgoglio che la storia del calcio è passata da Firenze.

Lo schema è il 4-3-3 … solo per farci entrare anche Baggio 🙂

Giuliano Sarti. Avendo giocato molti anni da portiere, ho posto sempre molta attenzione ai numero 1 viola. Ed, in particolare, Albertosi (pur essendo già al Milan) è stato quello che mi ha fatto innamorare del ruolo, Giovanni Galli è stato il mio idolo da ragazzo, Toldo un portiere che ho sempre molto apprezzato per le doti tecniche ed umane. Ma dalla storia, dalle immagini, dai vecchi tifosi ho imparato che Sarti è il numero uno in assoluto.

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Daniel Alberto Passarella. Classe, grinta, senso del gol, campione del Mondo, campione assoluto. Adesso sarebbe un centrale, al suo tempo era libero … di comandare.

Ugo Ferrante. Stopper del secondo scudetto, anche di lui non ho ricordi diretti, ma con gli anni ho avuto modo di apprezzarne le capacità tecniche e professionali.

Sergio Cervato. E’ il capitano del primo scudetto, oltre trecento presenze con la maglia viola e una trentina di reti, considerato uno dei migliori difensori di tutti i tempi. Detto questo, da quando seguo la Fiorentina nel ruolo di terzino destro ci sono stati buoni giocatori, ma non grandi campioni. Quindi il posto gli spetta di diritto.

Moreno Roggi. Grande terzino sinistro dei primi anni settanta. Ha esordito a 18 anni in A con la viola ed in nazionale a 20 anni: un predestinato. Ho avuto la fortuna di vederlo giocare e di conoscerlo dal vivo (è delle mie parti). Davvero un peccato che abbia dovuto interrompere la carriera in giovane età. Per ultimo, ma non meno importante, sta ancora dimostrando con i fatti il suo attaccamento alla maglia viola.

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Carlos Dunga. Grinta da mastino tedesco, piedi che non tradivano la nazionalità brasiliana, Dunga è stato un eccellente interditore, un ottimo regista arretrato ed un instacabile trascinatore. Da un punto di vista storico, ha supportato il passaggio di consegne dall’era Pontello a quella Cecchi Gori. Non è un caso che alla sua partenza, lo spogliatoio viola sia diventato un qualcosa di difficilmente gestibile, con le conseguenze del campionato 92-93 che tutti conosciamo.

Giancarlo De Sisti. Mi ha fatto sognare da allenatore, l’ho scoperto piano piano come giocatore. Capitano del secondo scudetto, è il regista per definizione, non a caso titolare amovibile anche della nazionale vicecampione del mondo nel 1970 e voluto poi  fortemente da Liedholm nella Roma.

Giancarlo Antognoni. “Niente ti ha distrutto, sei come il sole, risorgi ed illumini tutto” Questo è lo striscione che accolse Antongnoni dopo il secondo grave infortunio. Questo è Antognoni per Firenze e per la Fiorentina: qualcosa che non si distrugge, che non si discute, che si ama e basta. E per tutto questo Antognoni non ha creditori, perché è stato una mezzala di valore assoluto che calciava in modo sublime, un giocatore dalla classe cristallina, un vero capitano fuori e dentro il campo, un uomo che ha giurato fedeltà a Firenze. Per tutto questo e non solo, Antognoni è per me il re della Hall of Fame.

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Roberto Baggio. Un addio a Firenze troppo precoce per poter diventare un mio idolo, ma una classe sopraffina per non  inserirlo nei top 11. E come dicevo sopra, ho optato per un 4-3-3 per non vederlo riserva di Antognoni e nella formazione ideale me lo immagino come mezza-punta sinistra nel trio d’attacco. Baggio è al termpo stesso orgoglio e sogno incompiuto di Firenze. Doveva essere la nuova bandiera viola, è diventato nel tempo bandiera nazionale.

Gabriel Omar Batistuta. E’ stato l’idolo mio coetaneo e quello che dopo tanti anni ha fatto di nuovo sognare Firenze, consentendo alla Fiorentina di arrivare a chiudere in testa il girone di andata del campionato. Secondo nella classifica di sempre dei marcatori viola con oltre 200 reti ed una media gol impressionante, ha regalato una serie infinita di emozioni, che è sempre bello rivivere ascoltando le radiocronache di David Guetta. Se si pensa che è stato a Firenze negli anni in cui poteva esserci anche Baggio …

Kurt Hamrim. Miglior marcatore viola di tutti i tempi, 362 presenze in 10 anni con la maglia della Fiorentina, è stato il principale traghettatore dalla corazzata Fiorentina del primo scudetto alla Fiorentina ye-ye del secondo titolo. Nel ruolo di ala destra ricordo con molto piacere anche Domenico Caso, protagonista della mia prima Fiorentina ed ovviamente Daniel Bertoni, uno degli idoli della Fiorentina anni 80. Non ho avuto modo di vedere, invece dal vivo Hamrim, ma i numeri tecnici e statistici di questo giocatore fanno parte della storia della Fiorentina e di ogni suo tifoso.

3 commenti

  1. La mia la vuoi? Ti accontenti di qualcosa di semplice oppure ci sarà da farla bella come la tua? Si potrebbe mettere nella tua pagina personale, che dici?

    La mia è fatta con calciatori che ho visto giocare perchè ho qualche anno in meno di te e la primissima Fiorentina che ricordo era quella che iniziava con: Mattolini, Lelj, Tendi… quindi gente come Sarti non la conosco proprio.

    Eccola:


    Galli
    Torricelli Vierchowod Passarella Di Chiara
    Dunga
    Massaro Antognoni Berti
    Batistuta Baggio

  2. Bella formazione ma ti sei un po’ basato sulla storia perchè non credo tu abbia visto giocare tutti quelli che hai elencato!!
    Comunque preferisco la tua a quella di Simone, BERTI nella formazione HoF.. non si può vedere… dai!
    La mia è formazione (4-2-3-1):

    Toldo, Ujfalusi, Vierchowod, Passarella, Di Chiara, Dunga,Oriali (J0rgensen), Antognoni,Baggio,Rui Costa,Batistuta

    • Ovviamente, come ho scritto, non li ho visti tutti giocare dal vivo e ho voluto considerare tutta la storia della Fiorentina. Ho visto comunque videocassette e DVD (ho la bellissima collezione che ripercorre con una decina di dvd tutta la storia) e parlato molto con tifosi come mio zio, che seguono la squadra dagli anni 50 :-).
      Se comunque dovessi fare quella dei giocatori che ho visto giocare, metto:
      Galli al posto di Sarti
      Vierchowod al posto di Ferrante
      Gentile al posto di Cervato
      Pecci al posto di De Sisti
      Daniel Bertoni al posto di Hamrin

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