Eh, si, abbiamo perso meritatamente, sul campo. Non siamo ancora pronti per giocarcela con la Rube: giocatori ancora acerbi, fisicamente inferiori e, grazie anche all’arbitraggio, “mentalmente intimoriti”. Eravamo la vittima sacrificale e abbiamo fatto poco per ribellarci al ruolo che ci avevano cucito addosso.
Forse abbiamo fatto bene, perchè ne siamo usciti almeno con signorilità, qualità che può darci un po’ di credito per il futuro, quando saremo pronti per affrontare certe battaglie anche dal punto di vista tecnico e fisico: per ora la nostra forza è il gioco, ma sappiamo bene che per vincere certe sfide non basta giocare bene.
Ci vuole qualcosa che forse ci arriverà presto, allo sbocciare dei “semini” piantati con questo mercato invernale e con i prossimo estivo. Il prossima anno. Speriamo.
Per ora dobbiamo saper soffrire, dobbiamo piegarci alla realtà per non spezzare i nostri sogni di gloria futuri. E’ dura. E’ anche “poco fiorentino”, diciamocelo, perchè le cose troppo razionali non fanno per noi.
Noi siamo arrembanti, garibaldini, mentre per non bruciare le promesse di quest’annata tanto positiva dobbiamo sforzarci di diventare Camillo Benso Conte di Cavour (piemontese, ahimè!).
Insomma, vincere con la Juve (a Torino) avrebbe voluto dire essere al suo livello per lottare quasi per lo scudetto: affascinante certo, ma in cuor nostro sappiamo tutti che non è il nostro campionato quello.
Se vogliamo arrivare in Europa dobbiamo saper battere (o almeno non perdere) con Inter, Lazio, Milan, Roma e successive, dobbiamo SAPER vincere quelle che DOBBIAMO vincere. E la Juve? E’ dura, lo so, maaa….. mettiamola così:
“Quella con la Juve non è una partita come le altre!”. Possiamo perderla.
Caro Fabrizio, ancora complimenti per il tuo modo di scrivere. Cogli nel segno quello che è anche il mio pensiero: la Juventus è superiore a noi, nettamente superiore. Ha quel giocatore -ic che fa la differenza, che rompe le partite. Fosse capitata a noi un’occasione del genere il nostro -ic avrebbe fatto una finta, poi un’altra finta, poi avrebbe perso palla.
Mi dispiace che Montella abbia rifatto lo stesso errore che abbiamo fatto con la Roma a Roma, cioè quello di non modificare il nostro modo di giocare adattandoci all’avversario. Con le squadre forti è un atteggiamento che si paga.
Sui singoli parleremo nell’intervista che pubblicheremo stasera, del gruppo c’è da dire che serve un bagno di umiltà, serve una squadra che gioca tutta unita, una squadra che dà l’anima tutta insieme. Serve a questo gruppo qualcuno che finalizza, altrimenti saremo bellini e perdenti.
Naturalmente hai ragione sulla disamina finale (sui singoli aspetto ardentemente l’intervista) e quello che dici evidenzia una piccola grande omissione nella mia frase finale: “possiamo perderla”, sì, ma quest’anno! Cioè a patto che questa sconfitta ci rimanga addosso come un marchio di fuoco e costringa i nostri dirigenti a ricordarsene per migliorare la squadra in sede di mercato per il prossimo anno.
Un po’ con’è stata la pesante “manita” dell scorso anno, punto di non ritorno di un biennio terribile.
Per non illuderci che essere “bellini” basti, per sapere che imporre il nostro gioco è importante per 33/34 partite su 38, ma nelle altre 4/5 è importante lasciare perdere il gioco e imporre…. tutto il resto!.
Quest’anno “voglio” accettare che non siamo ancora pronti, a patto di esserlo il prossimo anno (se poi volessero cominciare prima….).
Come evidenziato anche nel mio post, qualche dubbio sul nostro atteggiamento tattico ce l’ho pure io, visto che attaccanti e centrocampisti bianconeri hanno sempre assalito come iene i nostri difensori, Pizarro e anche Valero (Vidal giocava a uomo)!
Detto questo, la differenza la fa chi la butta dentro. Ieri sera il Chievo stava mettendo in grosse difficoltà l’Inter, poi è arrivata una mezza palla in area di rigore, Milito, gol, tutti a casa.