O brodo, un si capisce nulla di quella t’a scritto nell’ultimo post!
Questa è la vocina che sento da qualche ora e allora vo’ a spiegarmi per farlo capire anche a chi mastica l’italiano (no, non dico a te, cabron Luisito!).
Questo potrebbe essere l’ultimo post di una trilogia, iniziata con l’elegante articolo di Davide e passando dal mio precedente, istintivo e “celeste”, colore della mia seconda squadra (dichiarata, perchè ne ho anche altre) in questo mondiale.
Davide esprime un auspicio, che condivido pienamente. Si augura che il mondo del calcio, e più in generale dello sport, stigmatizzi il comportamento di Suarez, che lo prenda come episodio di non-ritorno e che da questo inizi un percorso verso una maggiore lealtà sportiva.
Io sostengo che non sarà così, perchè i segnali vanno esattamente nella direzione opposta.
La mia posizione è che sia giusto colpire (anche duramente) Suarez, ma volerne creare un “mostro” da emarginare (assieme a chi lo difende) è del tutto ipocrita e, peggio, strumentale.
Paradossalmente il “bestiale”morso di Suarez è un episodo fuori dal nostri tempi, un episodio “di campo” come ne accadevano fino agli anni ’70, cattivo ma anche ingenuo e sciocco come il protagonista, che ha ignorato certezza di essere “beccato” dalle centinaia di telecamere puntate verso il campo.
Io penso quindi che non sia esempio di slealtà, ma di sciocchezza infinita.
Trovo molto sleale l’escalation negativa nel comportamento isterioco e infantile tenuto dai molti, troppi giocatori in quest ultimo decennio (se non ventennio).
I gesti e le pantomime sono messe in atto non più per danneggiare l’avversario, ma per ingannare l’arbitro e per creare opinione nel tifoso che guarda alla tv. Anche il tifoso allo stadio ormai viene snobbato.
E allora si butta il difensore (vero Chiellini?), non solo l’attaccante, si alza il braccio automaticamente se la palla va fuori, senza curarsi di essere minimamente credibili, per ingraziarsi la benevolenza e il permesso del direttore di gara.
Dopo un fallo si chiede scusa all’arbitro, e non all’avversario!
E ancora si protesta platealmente in modo che il tifoso da casa si convinca dell’ingiustizia subita.
La partita di calcio l’è sempre stata una battaglia dalla notte dei tempi, con inganni e scorrettezze comprese, ma tutto finiva nei 90 minuti. Trovo meno sleale quello che non utlizzarle per vincere la prossima gara grazie ai media.
Ma forse sono solo un vecchio nostalgico.
Forza Viola
Gattaccio
Ciao Gattaccio. Io in realtà dico che Suarez deve essere punito (e forse anche aiutato) perché il suo è un gesto violento, iterato, fuori dai canoni, se vuoi anche eccezionale in questo sport e che comuqnue non può essere tollerato, né tantomeno giustificato. Tutti quelli che hanno detto di una pena ingiusta, non hanno detto però quale sarebbe stata quella giusta.
Detto questo, io stigmatizzo però anche l’atteggiamento alla Chiellini, che invece è sempre più una ricorrente nel calcio (soprattutto il nostro calcio, ma la cosa è presente anche altrove… vedi Neymar). Ovviamente anch’io non penso che le cose cambieranno velocemente. Però la prima cosa importante è parlarne… perché non si può più accettare che magari a fine gara il Chiellini di turno venga applaudito perché comunque da la mano all’avversario e dice che sono cose di campo (vedi episodio di Cavani lo scorso anno).