Dopo il mago di Orz, nonché l’allenatore dei giovani, che non tirò fuori un ragno da un buco; dopo Miha, a cui il coraggio non manca mai; dopo l’areoplanino di Pomigliano d’Arco che ora avrà l’occasione per dimostrare quanto è bravo; ieri Sousa si è presentato a sorpresa ad assistere ad una partita della formazione primavera della Fiorentina.
Dal lontano 1998, anno in cui dovrebbe essere stato registrato fiorentina.it, ho più o meno seguito la Fiorentina su internet quasi tutti i giorni e non mi era mai capitato di sentire una notizia del genere: l’allenatore della prima squadra che va a vedere una partita della sua primavera. Sousa, più che alle parole sui giovani, ha dimostrato di dare importanza ai fatti. Con il suo gesto ha dimostrato di esserci, di interessarsi, di far parte di questa società, oltre che allenare la prima squadra.
Certo i predecessori avranno avuto osservatori speciali, avranno messo in piedi sinergie particolari con gli allenatori delle giovanili, avranno osservato gli allenamenti, ma mai hanno avuto il coraggio, direi il semplice buon senso, per osservare i giovani dal vero, sul pezzo. Sousa ha portato anche questa importante novità. Credo che per tutti i giovani della Fiorentina non ci sia dimostrazione più evidente che l’allenatore della prima squadra ha occhi anche per loro. Sicuramente al prossimo allenamento daranno qualcosa in più.
Sicuramente un gran gesto. C’era anche Pepito (almeno fino al 90°) per dirla tutta. Questo probabilmente non è sufficiente a far diventare questi ragazzi dei calciatori professionisti di domani, ma concordo con Simone che questo atteggiamento di Sousa contribuisce a costruire un senso di appartenenza e di continuità fra vivaio e prima squadra. Oggi abbiamo Berna e Baba praticamente titolari, Piccini poteva esserlo (…peccato davvero!!!), Capezzi è alle prove generali… insomma si iniziano a raccogliere i frutti di un lavoro ben avviato da Corvino, consolidato con questa gestione tecnica e che potrebbe avere anche la ciliegina sulla torta con Mister Sousa, che ha costruito il suo CV da tecnico partendo proprio come talent scout sui campi di tutta Europa.