E’ bastata la concomitanza dei primi infortuni, le prime squalifiche, le distrazioni del mercato di gennaio e probabilmente un po’ di appannamento fisico di alcuni giocatori, per ritornare bruscamente con i piedi per terra e perdere contatto con le prime posizioni. E alla seconda sconfitta consecutiva, la terza nelle ultime 5 partite, ritorna impietosamente a mente anche la frase di Montella di alcuni mesi fa: nell’attuale situazione del calcio italiano questa è la nostra dimensione, che poi equivale allo scudetto di Corvino quando si otteneva la quarta posizione. E purtroppo non c’è molto da meravigliarsi, visto che rispetto alla squadra dello scorso anno abbiamo trovato un Kalinic in più, ma abbiamo un Savic in meno ed un centrocampo con veramente poche alternative, seppur di qualità. E la nostra dimensione la riconosciamo anche in questo calciomercato, in cui come al solito ci dobbiamo muovere con molta circospezione, in cui il mezzo milione del cartellino fa la differenza, in cui l’ingaggio è sempre un vincolo importante. Tutto questo per dire che presentandosi a San Siro, seppur con un Milan in difficoltà, con due difensori da “media” classifica come Roncaglia e Tomovic (fra l’altro fuori ruolo), ci sta di prendere gol, anche perché tutto sommato il Milan ha davanti giocatori come Bacca e Bonaventura che la Fiorentina non può nemmeno permettersi. Se poi ci mettiamo che giocatori come Kalinic, Bernardeschi e lo stesso Ilicic sono in una fase di appannamento fisico/mentale, diventa anche molto difficile attaccare con continuità e soprattutto pericolosità. Abbiamo visto solo un po’ di Borja, Alonso e Vecino… troppo poco per sperare di tenere il passo di Napoli e Juve. Siamo di nuovo qua, quindi, nel mezzo al guado fra le le posizioni champion e quelli dietro (Roma, Milan in primis) che ancora un po’ arrancano per le posizioni uefa. Avevo scritto ieri che avevo visto un Sousa sottotono… sembra davvero che l’allenatore portoghese abbia questa capacità di manifestare involontariamente con le proprie conferenze pre-partita quello che è lo stato della squadra; ed infatti dopo il nervosismo visto con la Lazio, oggi abbiamo visto una squadra sottotono, sempre seconda sulla palla, mai cattiva, sempre monotona nei suoi ritmi di gioco. E quindi (come visto nella fase finale della Fiorentina Montelliana), la squadra viola si riduce a molto possesso palla, ma molto sterile e con una costante predisposizione a subire contropiedi micidiali al primo errore. Per tutta una serie di motivi a contorno quindi (rosa corta, valori assoluti non all’altezza delle prime della classe, nervosismo per un mercato in entrata che non può essere spumeggiante, nervosismo per la gestione di alcune operazioni in uscita, primo appannamento fisico), con questa seconda sconfitta consecutiva, la prima fra l’altro senza segnare, siamo atterrati… nella nostra dimensione. Speriamo che in questa dimensione società, allenatore e squadra sappiano ritrovarsi e quindi riprendere un cammino adeguato per la posizione che occupiamo: certo, siamo ormai entrati nel giro di squalifiche, infortuni, un po’ di stanchezza… e quindi diventa fondamentale che dal mercato o dalle attuali riserve arrivi un po’ di nuova linfa per non perdersi anche nella nostra dimensione.
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