A poche ore da Fiorentina-Inter, partita non proprio decisiva ma sicuramente molto importante sia per noi che per loro, rifletto sulla presentazione di Yohan Benalouane. Il franco-tunisino ha detto “sono un pochino cattivo” e “in una squadra serve molto una persona cattiva”.
Se metto insieme queste parole, con quelle pronunciate da Kone, mi sembra netto il cambio di strategia nel mercato, quanto meno quello di Gennaio. Dopo qualche azzardo sui giovani di prospettiva, quelli che avrebbero fatto panchina per almeno sei mesi e che non parlavano una parola di italiano, quest’anno sono arrivati giocatori pronti, determinati e, addirittura, cattivi. Chi ha guidato e sta guidando questa transizione? Sarà qualcosa di reale oppure è solo un cambio di strategia comunicativa e poi in campo andranno sempre e solo i soliti morbidi? O magari i cattivi si adegueranno allo standard dello spogliatoio viola?
E’ vero che alle parole devono seguire i fatti ed è anche vero che dovremo attendere perché alcuni dei nuovi arrivati sono reduci da infortui anche di lungo corso ma almeno il sottoscritto è soddisfatto dalla determinazione vista dietro al microfono. Poco si dirà. Certo, molto poco. Ma diamogli tempo… e diamo tempo a Cognigni, perché è un cattivo, un grintoso, uno che non scende in campo ma se lo facesse sarebbe sicuramente uno di quelli “palla o gamba”. Quello che serve accanto ai giocatori di talento.
Lascia un commento