Senza controprova

Da quanto emerge dell’incontro di Andrea Della Valle con la squadra, sembra che il nostro presidente abbia blindato l’allenatore Paolo Sousa per la prossima stagione; in particolare, ha cercato di evitare che in questo ultimo mese di stagione degenerassero voci di contatti, di accordi sottobanco, di addii forzati… insomma sappiamo bene che questa proprietà non tollera colpi di mano sui contratti firmati e quindi al limite saranno loro ad esonerare il tecnico portoghese e non viceversa. Penso che l’intervento di Andrea sia stato opportuno, po’ in ritardo, ma speriamo comunque efficace. Penso anche sia giusto rinnovare oggi la fiducia a Sousa, anche se è davvero difficile giudicare questa stagione ed in particolare giudicare questo primo anno di Paulo Sousa: premesso che i conti devono essere fatti comunque alla fine, quello che emerge oggi è una netta disparità di rendimento della squadra fra girone di andata e girone di ritorno e questo rende difficile ogni giudizio. Gran parte degli opinionisti ritiene che il quinto posto è di fatto la meta a cui poteva ambire questa squadra… Sousa oggi ricopre questa posizione, potendo comunque ancora legittimamente aspirare al quarto posto. Ad ogni modo si rimprovera al tecnico portoghese di aver fatto una preparazione troppo mirata ad una partenza sprint, di aver spremuto i soliti noti per rimaner fedele ad un modulo o meglio alla sua idea di gioco; questo sicuramente ha logorato prima del previsto giocatori chiave come Borja, Kalinic, Alonso, Badelj, Vecino, Gonzalo e Bernardeschi; e a questi si sono aggiunti Babacar ed Ilicic che spesso si logorano da soli. Oggi ci chiediamo quindi (e forse qualcuno chiederà a Sousa) se non era meglio essere più elastici nell’impostazione di gioco, ricorrendo anche a moduli che consentissero una gestione più oculata delle risorse, come per esempio il 4-3-3 ed il 3-5-2, ovvero i due moduli che Montella ha alternato per i suoi tre anni a Firenze. Questi forse avrebbero sfruttato meglio acquisti come Suarez prima e Tino Costa dopo, avrebbero dato qualche chance in più a Pasqual, facendo respirare un po’ Alonso, avrebbero più spesso consentito a Bernardeschi di coprire meno campo e giocare più vicino alla porta. Avrebbe forse dato qualche opportunità in più anche a Babacar, che lo scorso anno aveva dimostrato di trovarsi più a suo agio. Tutte considerazioni che anche io trovo ragionevoli, ma che per molti diventano verità assolute: d’altra parte il bello ed il brutto del calcio è che tutto quello che riguarda il campo è senza controprova. E’ per questa legge incontrovertibile che alla fine sono curioso e voglio vedere a quale porto Sousa fa approdare alla fine la Fiorentina, cercando di valutare in modo oggettivo il risultato piuttosto che il percorso. E se alla fine sarà quarto o quinto posto non sarà facile dire che Sousa ha fallito… possiamo semmai dire che deve migliorare certe cose, sul campo e sull’atteggiamento e Firenze può essere la piazza giusta per farlo e Sousa può ancora essere l’allenatore giusto per Firenze. D’altra parte la storia è fatta di scelte e di risultati… tutto il resto è appunto senza controprova.