Alla fine della gara contro la Sampdoria c’era sicuramente un po’ di rabbia o delusione, però ad essere sincero non mi aspettavo i fischi del Franchi. Se devo dire come ho visto la Fiorentina stasera, le tre parole secondo me più calzanti sono buona, sprecona, stanca. Buona, perché per circa un’ora abbiamo visto davvero una squadra tonica, in forma, che ha saputo esprimere intensità e qualità, insomma molto vicina alla versione Sousa 1.0. Siamo andati meritatamente in vantaggio, forse con il gol più casuale fra quelli che potevamo segnare e a seguire abbiamo avuto molte occasioni per raddoppiare: la vera colpa di stasera dei viola è proprio questa, quella di avere avuto la sensazione di dominare la partita, di poterla chiudere in ogni momento e non essere mai abbastanza cattivi per farlo realmente. E la Samp, che è comunque squadra vera, che sa difendere bene ed attaccare in modo altrettanto pericoloso, ha approfittato di questa Fiorentina sprecona e con un’azione, neppure troppo incisiva, ha trovato una difesa un po’ disattenta e l’incornata vincente di Muriel, che certo non ha nel colpo di testa la sua arma migliore. A questo punto la Fiorentina si è ritrovata stanca e come accade in queste situazioni è andata un po’ in confusione. E’ iniziato a mancare l’apporto di Tello e Berna sulle fasce, Ilicic non era più quello del primo tempo e così abbiamo concesso terreno alla Samp, che ci poteva anche punire. Forse in confusione è andato un po’ anche Sousa con i cambi, anche se non era facile decidere chi togliere… con il senno di poi (di cui son piene le fosse…) poteva forse aver senso mettere dentro Babacar, visto che anche a Kalinic in un paio di occasioni è sembrato mancargli la lucidità necessaria (è il giocatore che ha giocato di più nell’ultimo mese). Nonostante tutto, la Fiorentina ha avuto comunque la forza anche per ricreare delle buone occasioni… ma ormai al Franchi c’è mal di pareggite: sarà per questo che il pubblico si è spazientito alla fine, forse per la rabbia di veder davvero fuggire via un campionato, che comunque ha un livello in cui i viola potrebbero fare la loro parte. La cosa più preoccupante comunque è che arriviamo di nuovo alla pausa in una situazione psicologica incerta: vediamo i miglioramenti, vediamo che squadra e gioco potrebbero essere all’altezza, ma perdiamo ancora terreno dalle posizioni che ci competono… ed i prossimi giorni invece di ricaricare le pile li consumaremo fra i dubbi e le polemiche, rischiando di scaricarci definitivamente.
Un mio amico doriano mi ha scritto: un punto per uno e tutti contenti, ma se entrava alla fine…
Quindi noi abbiamo fatto la figura di quelli che hanno dominato per un’ora e poi un punto per uno e tutti contenti. Sicuramente i più contenti saranno stati i tifosi che fanno OH perché anche ieri sera le occasioni per fare OH non sono mancate, ma stranamente tra quelli presenti allo stadio la maggioranza ieri sera non faceva OH, anzi, sembrava parecchio incazzata. O come mai? Eppure il mago della tattica Paulo Canà anche ieri sera ha nuovamente dimostrazione della sua sagacia, della sua perspicacia e del suo acume.
Fosse stata una gara di ciclismo potremmo dire che avevamo la squadra nettamente più forte, abbiamo tirato per tutta la corsa ma abbiamo perso allo sprint da uno che non era nemmeno un velocista.
Fossimo invece in un’osteria di periferia qualcuno un po’ sboccato potrebbe esclamare che abbiamo fatto un fiore e ci abbiamo c…to sopra.
Ancora bravo a Paulo Canà, che sceglie sempre i giocatori giusti, sempre gli stessi, sempre lo schema giusto, sempre lo stesso, sempre l’approccio giusto, sempre lo stesso. Come sa spremere la squadra lui non la sa spremere nessuno.