Cul de sac

Paulo Manuel Carvalho de Sousa in questo momento attingerebbe volentieri a quel cul de sac che, almeno nell’immaginario, ha accompagnato la vita di allenatore di Arrigo Sacchi, in particolare nell’avventura di USA 94. Il problema è che in questo momento è proprio Sousa che sta mettendo la Fiorentina in un cul de sac pericoloso, perché oltre al fatto che si sta chiudendo un 2016 complessivamente negativo per i viola, si pone adesso anche una spinosa questione rinnovo. E’ ovvio che per molti tifosi il problema non si porrebbe, visto che vorrebbero mandare via subito il portoghese. Questa non sembra però almeno per ora l’intenzione della società e a detta di molti sarà il prossimo un mese decisivo. Ovviamente tutti ci auguriamo che la Fiorentina ed i suoi tifosi arrivino più sereni alla pausa natalizia. Però l’opzione di rinnovo automatico a favore della Fiorentina da far valere entro marzo rischia di diventare la vera causa del cul de sac: se la Fiorentina non esercita questa opzione diventa di fatto un esonero anticipato, anche se il tecnico rimanesse fino a fine stagione e questo ovviamente può creare una situazione analoga all’ultimo anno di Prandelli, con un sciogliete le righe generale ed una stagione destinata quindi a continuare sull’attuale via dell’anonimato. D’altra parte allo stato attuale la società non è certa vogliosa di rinnovare il contratto ad un tecnico che da mesi sembra entrato in confusione e comunque in rotta con l’ambiente (e Corvino oggi lo ha fatto capire). Servirà allora un mese molto convincente della Fiorentina e di Paulo Sousa per uscire da questo cul de sac. Ovviamente se le cose precipitassero la decisione sarebbe semplice,; nel caso in cui però a Natale la situazione della Fiorentina fosse come quella attuale, Della Valle e Corvino saranno costretti ad una decisione difficile, ovvero continuare o mollare? Per quanto mi riguarda, sarebbe opportuna a quel punto una soluzione di rottura con il tecnico, cercando di salvare una stagione (in cui probabilmente e sperabilmente ci sarà almeno una Europa League ed una coppa Italia da giocarci). Andando contro-corrente penso sia un bene che dalla piazza sia uscito Pioli, perché quando la scelta sembra obbligata, difficilmente è una buona scelta. Penso e spero che Corvino possa avere un’idea migliore e fare meglio per la Fiorentina, sicuramente l’opposto della pagliacciata del casting messo in piedi dai cinesi interisti. Magari nomi come Maran, Di Francesco, Sarri potrebbero essere buoni se si arriva a fine stagione, ma in caso di cambio in corsa si potrebbe pensare a qualche soluzione meno scontata: mi viene in mente la scelta in corsa di De Sisti, in una stagione, quella 1980 1981, che vedeva i viola in zona retrocessione ed il coraggio di Pontello e di Tito Corsi di puntare su qualcosa di nuovo. Una scelta tecnica coraggiosa prima possibile, se le cose non cambiano velocemente, sarebbe per me la terza via, forse la sola, per uscire dal cul de sac.