Inutile nasconderci, siamo sempre più preoccupati dalle prestazioni di Gonzalo Rodriguez, capitano viola e da oltre 4 anni leader della difesa e della squadra. Abbiamo sempre saputo che l’argentino ha qualche limite, in particolare per quanto riguarda la rapidità, ma al tempo stesso, con il suo carisma, la sua esperienza e le sue doti migliori (tempismo, posizione, tecnica, stacco aereo) ha sempre avuto prestazioni di alto livello. Fa quindi veramente effetto vederlo ogni domenica soffrire sempre di più la velocità, la scaltrezza degli attaccanti avversarsi. Non possiamo d’altra parte trascurare che Gonzalo è al centro di una trattativa che riguarda non solo il suo futuro, ma direi quello della Fiorentina stessa. Sembra sempre più evidente, infatti, che il rinnovo di Gonzalo rappresenti lo snodo (forse arrivato troppo presto) che può indirizzare la società viola verso due percorsi di innovazione molto differenti: quanto parliamo di innovazione tecnologica parliamo di innovazione incrementale quando si aggiorna, si migliora e si apporta nuove funzioni a un paradigma già consolidato, mentre si parla di innovazione radicale quando si rivoluziona e si rimpiazza un paradigma, sconvolgendo dinamiche ed equilibri attuali. Penso che il paragone sia abbastanza chiaro: con la conferma di Gonzalo, insieme a quella di Borja già consolidata, si decide automaticamente di andare a lavorare ancora in continuità con un modo di difendere e con un’idea di gioco, che fondamentalmente è quella di Montella, con alcune modifiche (appunto incrementali) apportate da Sousa. C’è però la sensazione che Corvino abbia molta voglia di un’innovazione radicale, come fece con Prandelli ormai 11 anni fa e come ha fatto Pradé appunto con Montella nel 2012. E’ chiaro che un’innovazione radicale comporta più rischi: però anche fra i tifosi si respira voglia di cambiamento, voglia di trovare un’altra nostra identità, voglia di trovare un’altra strada per sorprendere le squadre sulla carta più forti di noi e aspirare a qualcosa di più. Penso che anche Sousa non faccia parte dei piani di Corvino … il problema è che sia il tecnico sia il nodo Gonzalo nel processo di innovazione rappresentano due handicap non trascurabili, non tanto per quello che potrà essere, quanto per provare a dare un senso anche a questa stagione.
Tra innovazione incrementale e innovazione radicale io scelgo la rivoluzione 🙂
Sono abbastanza contento di quello che ha fatto la Fiorentina in questi 11 anni, compreso Prandelli, compreso Montella, compreso l’inciampo Miha e quello Canà.
Però inizio ad avere anche voglia di fare un altro passo nella scalata del successo sportivo e Gonzalo, per quanto bravo, carismatico, simpatico e capitano, mi rappresenta quel fattore di incompiutezza proprio della Fiorentina. L’eterna incompiuta, l’eterna bellezza, l’eterno brutto anatroccolo sarebbe tempo che diventasse cigno.
Sono pronto per il lieto fine. 🙂
Intanto stasera arriva il Sassuolo proprio prima di cena. Non ho più la speranza di giocare bene, quest’allenatore me l’ha tolta, mi rimane solo la speranza di vincere.