Come e anzi più dello scorso anno a Roma abbiamo perso prima di tutto per l’inferiorità numerica. Quest’anno infatti l’abbiamo persa in 9! Si perché fin dal primo minuto Dodò e Ikoné sono stati inesistenti e in alcune occasioni dannosi. Premesso che la prima ammonizione di Dodò (venuta dopo pochi minuti) è davvero inspiegabile, l’errore del secondo giallo è imperdonabile. Grave secondo me anche la scelta tattica di Italiano. Espulsione era occasione giusta per togliere Ikoné e iniziare a giocare in 10 veramente. Perché, diciamo la verità, la Fiorentina, come lo scorso anno, stava imbrigliando bene la Roma. E’ vero che davanti la Roma ha due giocatori molto forti, ma per il resto penso abbiamo poco da invidiare. Nonostante Dodò e Ikoné, in parità numerica abbiamo avuto il pallino del gioco in mano e siamo stati noi a creare qualcosa in più. La mossa di Ikoné interno di centrocampo la capisce solo il nostro tecnico (togliendo Duncan). Certo anche Jovic, una volta in 10, è sparito dal gioco. Ma in quel caso la scelta di aspettare l’intervallo ci può stare. E sarebbe stato molto importante chiudere il primo tempo in parità e aggiustarsi nella ripresa. Logica quindi la mossa di Gonzalez al posto di Jovic, che a quel punto era davvero un altro uomo in meno. Riparatoria la mossa di Barak al posto di Ikoné. Penso che se avesse potuto, avrebbe rimesso Duncan. E comunque, seppur con un Barak troppo macchinoso, la Fiorentina ha ripreso in mano il gioco. Purtroppo davanti siamo poca cosa. Kouamé e Gonzalez sono buone gazzelle, ma poco panzer e sopratutto poco concreti. E così, pur giocando spesso a ridosso dell’area della Roma, abbiamo messo solo in apprensione la Roma, senza però sfondare.
Giunti ormai alla fine del girone di andata, abbiamo la consapevolezza, salvo miracoli, che il campionato sarà per noi un ottimo allenamento per provare ad arrivare più avanti possibile nelle coppe. C’è ovviamente un tema mercato. A metà stagione le promesse, le speranze si sono trasformati desolatamente in delusioni e/o veri e propri fallimenti. Partendo da gennaio 2022, Cabral, Ikonè, Dodo, Jovic, Gollini, lo stesso Barak… decine di milioni al momento buttati al vento. Speravo molto nella ripresa di Dodò dopo la pausa. Sembrava che lo stesso Ikoné avesse dato qualche segnale a novembre. E invece sono ancora di più involuti. E Jovic continua a essere una presenza trasparente. E’ vero che Italiano a volte fa scelte poco comprensibili. Però dobbiamo anche essere consapevoli del materiale a disposizione… le famose omelette.
Ora la parola va davvero al mercato. Prima di tutto dobbiamo capire cosa fare con Gonzalez. Potenzialmente il migliore della Fiorentina, ma quest’anno ha giocato 4 partite da titolare! Il suo apporto è stato quindi minimale e i soldi della sua vendita potrebbero essere quelli che sbloccano qualche acquisto importante. Diverso il discorso di Amrabat. Perderlo ora sarebbe un altro colpo alla Vlahovic. Fatto sta che Pradé si trova davanti probabilmente all’ultima occasione per rimediare a tanti errori e per cercare di salvare almeno in parte questa stagione.
Non c’è proprio niente da aggiungere all’analisi di Davide, quindi mi ripeterò.
Primo vorrei partire dall’allenatore, è possibile che continui a “sognare in grande”? Possibile che continui a farci fare queste figure cacine? Possibile che in società non ci sia nessuno con il potere di dirgli in faccia che sta andando a sbattere contro un muro? Perché per lui è facile, lui fa solo la figura dell’allenatore che fa giocare bene le sue squadre, le musate le battiamo noi, squadra, società e tifosi. Italiano no, lui è quello del bel gioco.
Siamo seduti su una polveriera e l’innesco è appeso al sottilissimo filo delle coppe, possibile che nessuno in società riesca a far aprire gli occhi ad Italiano?
Non calco la mano su Dodo, che ride sempre, e che non possiamo giudicare prima di un anno completo nel campionato Italiano, ma se è costato 18 milioni non potevamo spenderli su Odriozola?
Non calco la mano su Jovic, perché anche lui ha giocato poco, perché va recuperato e perché è stato pagato poco, ma possibile che in Italia non ci sia di meglio?
Calco la mano invece su Ikoné, ormai da un anno a Firenze, giocatore impalpabile, capace di scartare tutti gli avversari e poi sbagliare il passaggio finale, è capitato nel campionato sbagliato, secondo me lui sarebbe un ottimo calciatore da beach-soccer, dove vale lo spettacolo e non conta il risultato. Forse Italiano continua a schierarlo perchè è il suo giocatore ideale, tutto fumo e niente arrosto.
L’unico giocatre su cui non sono d’accordo con Davide è Kouamé, è vero non incide tanto, ma è l’unico che ci mette voglia, grinta, che si impegna e ci mette un po’ di cuore. Lo stesso che ci mette Gonzalez. Io voglio giocatori così, gente come Duncan, Jovic, Ikoné non li voglio più.
Come dicevo in qualche altro post, non vedo l’ora che Pradè sia chiamato a rispondere del suo operato, Davide ha già fatto la lista: Cabral, Ikonè, Dodo, Jovic, Gollini, lo stesso Barak; io aggiungo Kokorin, Boateng, Lirola, Duncan e probabilmente anche Mandragora.
Se Commisso e Barone quest’anno non mandano via Pradè, allora è avidente che sono ben contenti e ben d’accordo sul suo operato e io non posso farmi turbare le giornate da loro.
Massimo rispetto per KOuamé, che fra l’altro in una parte della stagione ha tirato tutta la baracca. Però se deve giocare spalla alla porta e fare salire la squadra dal basso, non ne prende una. E sappiamo anche che con i piedi è un po’ grezzo ed è un peccato perché con la sua velocità e dinamicità avrebbe spesso occasione di essere determinante nell’ultimo passaggio o nella conclusione.
Volevo precisare anche il discorso allenatore. MI sono trovato di recente a criticare qualche sostituzione di Italiano, ma non mi sento di criticare Italiano, neppure per certe scelte degli 11, perché senza Sottil e Saponara, con Gonzalez ancora a mezzo servizio, è logico provare ancora con Ikoné. Penso comunque ancora che sia fra i migliori allenatori fra quelli possibili per noi. Certo, ci potrebbe essere sempre effetto nuovo emergente. Sarebbe un’ennesima scommessa però.
Critico tanto Italiano e sono arrivato a soprannominarlo l’Americano, ma non mi passa per la testa di pensare ad un altro allenatore, chiederei soltanto un aggiustamento al suo estremo integralismo.
Inoltre, vorrei capire se i calciatori se li sceglie lui o li fa scegliere ad altri, perché Ikoné, Mandragora, Cabral, Jovic, Barak, Gollini e Dodo sono arrivati tutti sotto la sua gestione e tutti hanno fatto abbastanza male, qualcuno ha fatto veramente, veramente, veramente pena.
Ikoné, Mandragora, Cabral e Dodo sono 50 milioni nel cesso, non sono noccioline. Chi è il responsabile?
Poi si parla di una lite con Torreira, quello che trasmetteva grinta a tutti, quello con il sangue (e non i soldi) nelle vene. Perché? Forse perché Torreira avrebbe provato a giocare un pochino meno bene ma in modo più redditizio?
E se proprio dovessimo cambiare prendere Paolo Zanetti