L’erba del vicino…

E’ interessante osservare con occhio calcisticamente attento quello che sta succedendo sia a livello italiano, sia a livello internazionale. Lo dico perché noi tifosi fiorentini ci piace esaltare ed esaltarci, ma siamo purtroppo i primi a voler buttare via con l’acqua sporca bambini e gioielli annessi. E visto che sempre di campi parliamo, mi sembra veramente adeguato l’adagio l’erba del vicino è sempre più verde.

Partiamo da Pioli. L’abbiamo mandato via praticamente a pedate nel culo, in una situazione in cui ai più attenti era chiaro che l’acqua sporca fosse ormai la situazione societaria. Ricordiamo i contrasti con tifoseria e media, per non parlare dello shock post Astori. Ci poteva anche stare, ma dobbiamo anche avere consapevolezza che avevamo un buon allenatore. Altrimenti non impariamo mai. Ha vinto un campionato, è arrivato in semifinale champion. Qualche settimana fa, dopo aver battuto il Milan, Simone scriveva che si trattava di squadra mediocre, con allenatore comunque scarso. Ovviamente qualcosa non quadra. Io penso invece che il Milan abbia un’idea innovativa e di prospettiva di fare mercato e fare calcio. E Pioli un orchestratore valido. Opposto di quello che succede in casa Juventus per intendersi. E alla fine abbiamo sempre giocato alla pari con loro e nell’ultima gara vinta con merito. In campionato domina poi quel Napoli delle meraviglie… grande Napoli, grandi acquisti. Anche qui sicuramente con idee buone e innovative di calcio. Quando dico innovative penso prima di tutto anche alla sostenibilità. Poi capita che il Napoli sbatte tre volte di fila proprio contro i mediocri del Milan, in modo non casuale ma sistematico come robottino meccanico che non sa girare. Si è elogiato per mesi Spalletti (secondo me anche giustamente), si è messo sull’altare Kvaraecc, anche qui con ragione. Poi penso a queste tre partite e mi rimane nella testa Kvara che si autoimprigiona a 2 metri dalla linea laterale, sistematicamente chiuso da Calabria, con spesso un raddoppio (ma uno solo) di chi si trova da quella parte. E il Napoli comunque ha giocato praticamente sempre e solo li, a parte qualche giocata di Politano quando è stato in partita. E, al di la del volume di gioco e di un po’ di sforttuna, il Milan l’ha vinte tutte senza neppure eccessivi sforzi. Penso allora a Gonzalez e al paragone con Kvara. Ovviamente il Gonzalez in forma. Ha mille varianti di gioco, diventa tre-quartista, diventa regista. Ha un po’ meno il senso del gol, ma alla fine quando serve difficilmente manca. E la ciliegina è stata il rigore, ma come sappiamo non è da questi particolari che si giudica un calciatore… non sempre almeno. Ma voglio arrivare a dire anche una eresia. Ci lamentiamo quando Ikoné con 3/4 uomini in pressing passa la palla indietro, magari scambiandosi con Dodò e a volte accentrandosi. Rispetto a Kvara che avrà provato, in 3 gare, almeno 40 volte a fare sfondamento dalla sua parte, con un paio di mezzi successi, mi viene da rivalutare anche Ikoné. Non voglio dire ovviamente che Kvara non è un buon giocatore. Lo è e diventerà ancora più forte. Ma dobbiamo davvero imparare che l’erba del vicino non è sempre e per forza più verde. Non lo è certo l’idea di gioco di squadre come Juve e Inter, seppur ovviamente più forti nei singoli. E siamo secondo me alla pari, come modo di fare calcio, a questo Napoli. E se comunque abbiamo lottato alla pari e abbiamo vinto con il Milan, è perché sono due modi di fare calcio magari diversi, ma entrambi innovativi e validi. E se, come dice Alberto in un suo commento, riusciamo, come d’altra parte hanno fatto Milan e Napoli, a piazzare qualche altro colpo intelligente, tipo Dodo, Mandragora, Quarta, Amrabat e spero anche Brekalo, in questo calcio possiamo presto ritornare a dire la nostra.