Europa Europa

Alla fine della stagione scorsa, raggiunto l’ottavo posto e perso con beffa finale con il West ham, avevo detto che meritavamo l’Europa. La possibilità di andarci ce l’ha data la stessa Uefa con una sentenza che ha ripristinato la giustizia sportiva. E dopo un duro preliminare contro un Rapid tosto, possiamo comunque dire che la Fiorentina ha meritato di passare il play off. E allora se qualcuno della vecchia trasmissione della Carrà chiama stasera in casa viola, ci pensa Nico Gonzalez a rispondere Europa Europa. L’Argentino si è caricato sulle spalle una squadra ancora imballata e comunque anche molto corta nella rosa.

Venendo al campo, anche stasera il Rapid è partito a mille, sia nel pressing asfissiante, sia nel far salire tanti giocatori nelle ripartenze. In un paio di occasioni la Fiorentina nel primo tempo è stata anche fortunata, perché le conclusioni del Rapid non sono state precise. La Fiorentina ha un po’ scricchiolato, ma accedendo forse un po’ anche alla riserva di energie fisico-mentali, ha tenuto e dopo la mezzora del primo tempo è uscita prendendo sempre di più in mano la gara. E questo di fatto, a parte qualche accenno di ripartenza, si è ripetuto fino al 90°, con i viola che hanno creato diverse occasioni da gol. Purtroppo dobbiamo annotare che le nostre punte centrali ancora non hanno preso confidenza con il gol. Nzola sembra ancora molto affaticato nella propria manovra. Beltran sembra più brillante, ma anche lui in area di rigore e di nuovo anche davanti al portiere, non è riuscito a tirare fuori gol dal cilndro. Ci ha pensato Nico, come detto, già in buona condizione fisica e soprattutto disposto a dare tutto. Si è preso la 10. Forse sarebbe il tempo di prendersi anche la fascia. Per il resto delle prestazioni, sta influendo molto la necessità di giocare gare ravvicinate nel mese di agosto. Si nota soprattutto in Bonaventura e Arthur che non hanno giocato male, ma non con la lucidità e la precisione che li contraddistingue. Poi ci sono Nzola e Dodò in evidente ritardo di condizione. E’ giusto che Italiano cerchi di fargliela ritrovare in campo. Però da una parte Dodò non riesce a far valere la propria capacità di sprint e scatto nel breve, perdendo al tempo stesso duelli in fase difensiva. Dall’altra Nzola lotta, corre, riesce a fare un po’ di sponda, ma sembra davvero impacciato nei tentativi di andare a segno. Beltran è stato più brillante nelle fasi di appoggio, però d fatto anche lui sembra per ora non avere trovato confidenza con la porta. Bene i centrali Milenkovic e soprattutto Ranieri. A giri non completi invece anche Biraghi. Mandragora secondo me ha dato una buona mano a centrocampo e lo ha fatto anche Duncan quando è entrato. C’è infine Kouamé, che pur con i suoi difetti tecnici, ha dimostrato stasera di essere al momento l’alternativa migliore per ricoprire il ruolo di punta esterna sinistra.

Stasera dobbiamo comunque solo applaudire questi ragazzi e un allenatore, Italiano, che ha fatto in modo di mandarli in campo con non molte energie, ma con idee e determinazione giusta. Fra mercato e infortuni la Fiorentina ha dovuto rinunciare in questo doppio preliminare a 6/7 giocatori anche importanti, senza avere nuovi rinforzi dal mercato. Non voglio neppure pensare cosa sarebbe successo nel popolo viola se non avessimo passato il turno, visto anche il gesto di stizza finale di Italiano. Meno male c’è stata la beffa finale per il Rapid e i viola hanno potuto festeggiare.

Domani potrebbe essere una giornata di sorprese per il mercato, anche perché fra entrate e uscite sono ancora molte le situazioni da gestire. La cosa più importante è che comunque sarà l’ultima di questo mercato psichedelico. Domani sera sapremo come è fatta la Fiorentina, almeno per 4 mesi. Poi abbiamo l’ultimo sforzo a Milano, partita difficilissima, dove Italiano dovrà fare delle scelte coraggiose. Dopo di che finisce il prologo di questa stagione con la pausa nazionale, per poi avere di nuovo il gusto di andare a scoprire cosa ci offrirà la Fiorentina 2023 2024.