Anche contro il Cagliari la Fiorentina ha disputato un primo tempo di gran livello, dominando per 45 minuti la gara. E come contro il Lecce, la Fiorentina ha chiuso la prima parte in vantaggio di due reti. C’è stata solo una leggerezza di Milenkovic, che ha messo Nandez davanti a Terracciano. C’è voluto un grandissimo recupero di Kayodè per evitare il gol. Anche stasera nella ripresa la Fiorentina è calata e il Cagliari ha preso campo e coraggio. Per fortuna il campanello di allarme si è stampato sulla traversa. A dire il vero, la pericolosa azione si sarebbe fermata ancora prima per il fuorigioco del buon Petagna. A questo punto Italiano ha fatto tre cambi, togliendo di fatto le ali e Bonaventura, molto stanco, e riprendendo le redini del gioco e portando in porto la vittoria che ci proietta al terzo posto in compagnia di Napoli e Juve. E terzi siamo anche nella classifica dei gol fatti. Ci sarebbe stato però il solito però, ovvero i centravanti che non segnano, i 40 milioni gettati al vento come scriveva già la gazzetta. Sarebbe servita a poco anche la prestazione convincente del primo tempo di Beltran, che ovviamente quando si arriva con molti uomini (nostri e avversari) al limite dei 16 metri, mette in risalto le proprie capacità tecniche. E invece stasera è successo. E’ successo che è andato tutto bene… con beffa finale. Si beffa finale con chi aveva già pronto l’articolo dei se e dei ma. Ha segnato Nzola, andando via di forza a centrocampo, facendosi 30 metri di campo verso il portiere e concludendo con delizioso pallonetto. Questa Fiorentina ne ha sicuramente di difetti. Rischia ancora troppo dietro per poco, sbaglia ancora troppo nelle finalizzazioni. La Fiorentina, con i suoi difetti e con i suoi margini di crescita, è però terza dopo 7 giornate, con 2 punti di media a partita e con oltre due gol di media a partita.
Stasera uomo del match indiscutibilmente Kayodè. Ha praticamente fatto assist per il secondo gol, è sempre stato sicuro in difesa, ha salvato sulla linea il potenziale pareggio, è sceso tantissime volte e con personalità sulla fascia. Ha giocato insomma da leader. Che dire? Speriamo davvero che Italiano lo sappia gestire, specialmente in questi mesi dove non c’è un naturale sostituto. Come ha fatto poi Italiano, con gli elogi si parte dai gregari. Prove convincenti e conferme da parte di Quarta e sopattutto Duncan. Due messaggi importanti in chiave tour de force e turnover obbligatori. Bel primo tempo anche di Nico, Bonaventura e Beltran, calati invece poi alla distanza. Di nuovo poco incisivo Brekalo. Ho la sensazione che lo stiamo perdendo. Spero di sbagliarmi e soprattutto spero che Italiano ci stia lavorando. E’ entrato bene invece Ikoné che alla fine sarà di nuovo il titolare. Buona prova anche di Parisi, anche se un po’ all’ombra della grande serata di Kayodé. E poi appunto Nzola, che quando c’è da fare a sportellate con il difensore, è più efficace di Beltran. E come dicevamo, il gol finale, che spero almeno per un po’ abbia messo a tacere chi scriveva e parlava solo per dire qualcosa che non va. Da sottolineare il lancio al volo di Mandragora, uno dei pochi che ha la capacità di fare cambi di gioco di prima intenzione e precisi.
Ovviamente non c’è tempo per festeggiare e non è certo momento di farsi illusioni. Giovedì ci sarà la seconda di coppa, partita che è necessario vincere.
Analisi perfetta, condivido in pieno aggiungo una considerazione su Artur.Credo che ancora non sia al cento per cento e quando sparisce un po’ dal campo si vada in sofferenza. È successo anche ieri sera.Nei primi tempi giocati finora è stato fondamentale spero non sia un difetto ma soltanto mancanza di forma fisica.
Rik, aggiungerei comunque che c’è anche Maxime Lopez da portare nella condizione di essere un effettivo ricambio per il brasiliano.
Eccoci festeggiare un suonante 3-0 contro l’ultima in classifica che ci ha regalato i primi due gol. Tanta roba!!!
Effettivamente ho visto anche io una certa somiglianza con la partita del Lecce, un ottimo primo tempo, giocato al massimo, dominato in ogni parte del campo, un super show che sembra uno show tecnico e invece è solo uno show fisico. Poi c’è il secondo tempo, dove ci si ammoscia piano piano e dove siamo attaccati ai cambi dell’allenatore sperimentatore. Ieri ha messo dentro gente più disponibile al sacrifico e siamo stati in grado di ghiacciare la partita, contro il Lecce e anche contro il Frosinone non è stato capace.
Sui singoli partirei proprio da Kayode, possibile che giochi solo perché Dodo si è fatto male? Possibile che l’allenatore sperimentatore non si sia accorto subito che il brasiliano vale la metà del ragazzino? Mah…
Poi passerei all’altro ragazzino, quello che gioca a sinistra, io non ho notato differenze rispetto a Biraghi, ho notato solo che è più sveglio, più grintoso, più tignoso. Vi pare poco?
Sui due difensori centrali niente da dire, una cazzata tutta personale di Milenkovic e nient’altro, giocare contro Petagna non è certo un benchmark.
A centrocampo mi sta sorprendendo Duncan che ha infilato qualche partita buona, forse meglio dire qualche mezza partita, perché anche lui dura al massimo 60 minuti. Fisicamente lo vedo in palla e se riesce a toccare quattro volte il pallone senza errori è un buon giocatore, di solito si ferma a tre, più spesso a due.
Sulle ali Gonzalez è di un’altra categoria, Brekalo è questo qui, buone idee, buon livello tecnico ma scarsa propensione al sacrificio, chi gioca a calcio con la paura delle pedate ha sbagliato sport. Bene Beltran, che svolge discretamente il ruolo di centravanti da pressing, ruolo inventato del nostro allenatore.
Bonaventura discorso a parte, riconosco che è il più forte, ma troppo spesso rallenta il gioco. Non avrei rinnovato l’anno scorso e non rinnoverei quest’anno.
Tra i subentranti Kouamè ha fatto poco, e poco era richiesto, Nzola ha fatto gol, un bel gol in contropiede con lancio dell’oscuro Mandragola che ha fatto una splendida verticalizzazione. In due anni a Firenze mi sembra la prima volta, sarà un’idea sua o dell’allenatore? Perché certe manovre non si vedono mai?
Poi c’è Ikonè, l’uomo destinato a rientrare a breve tra i titolari, non sarà che l’attua posizione in classifica è figlia di un Ikonè e di un Dodo poco presenti in campo? L’allenatore sperimentatore, chiaramente, preferisce il bel gioco ai punti e quindi punta forte su Ikonè, il cui contributo si è visto ieri sera e a Frosinone.
Difficile commentare questo commento. Possiamo solo dire che abbiamo buttato via 4 punti per le idee assurde dell’allenatore e per colpa di giocatori che giocano metà tempo, altrimenti saremmo primi.
Se siamo a parlare di numeri, posso dare qualche numero anche io…
Siamo a sette partite, una l’abbiamo persa contro l’Inter che ci ha dimostrato essere di un altro pianeta.
Due pareggi con squadre di media classifica.
Tre vinte contro Cagliari, Genoa e Udinese di bassa classifica.
La settima vinta contro l’Atalanta che fa da spartiaque alla nostra posizione.
Con i tre punti un po’ fortunosi ci sembra di essere terzi, con un pareggio o una sconfitta saremmo settimi insieme al Lecce di Corvino.
Il campionato è ancora lungo è la nona posizione non è lontano… Intanto rientra Ikonè…