Dopo qualche mese ritrovo un po’ di smalto per scrivere due parole sull’Inter e sul mercato, anzi prima sul mercato e poi sull’Inter.
Sul mercato bene così, la Fiorentina è in attesa che maturi l’occasione giusta, tanto c’è ancora tempo, sei giorni pieni. La speranza è che arrivi almeno un uomo “devastante” di fascia, quindi siamo appesi a Brekalo, fino a che non trova una sistemazione lui non si libera il posto per il prossimo esterno.
Niente altro, niente difensore centrale, niente centrocampista di gamba, niente rifinitore veloce, niente centravanti. No stadio, no party. Come dare torto a Rocco e Joe?
Sull’Inter sono proprio curioso di vedere cosa avrà imparato Guardiola, uno che impara, dalla batosta dell’andata, dove l’Inter ci ha sovrastato sul fisico, sul gioco, sulla voglia e sul risultato. Veniamo da una settimana di sosta, quindi il tempo per preparare la partita è stato abbondante, l’Inter è più stanca di noi e, inoltre, manca di due centrocampisti titolari. Che farà Guardiola?
Mi permetto, come non facevo da tempo, di buttare giù la mia formazione, un vero 4-3-3 con il centrocampo fitto e il contropiede in canna, tutto l’opposto di quello che sceglierà Guardiola. In porta Terracciano, Kayo terzino destro inamovibile, Parisi, ma va bene anche Biraghi a sinistra, Milenkovic e Ranieri la coppia di centrali. Centrocampo con Arthur in mezzo, affiancato da Lopez e Duncan. In avanti Bonaventura a sinistra alla Saponara, Beltran centravanti da pressing e Ikoné a tutta fascia, con licenza si segnare. Nico per il secondo tempo.
Ho scelto come immagine in evidenza la foto del plastico del nuovo stadio di Firenze, l’argomento più di tendenza di questi tempi. Sarà pronto per gli Europei del 2032, praticamente domani.
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