In un primo tempo da ninna nanna della Fiorentina e con Maccabi primo spettatore non pagante, la palpebra ha ceduto a molti. Convinti o speranzosi che niente di male potesse accadere, ci siamo persi allora nei nostri sogni d’oro. Sperando magari che ci toccasse il Viktoria Plzen al sorteggio e non ci fossero troppi ostacoli fino alla finale. Personalmente ho avuto un sussulto solo quando Biraghi ha fatto un fallo inutile sulla tre quarti. Una delle zone del campo più pericolose per il nostro modo di difendere per concedere punizioni. Meno male gli attaccanti del Maccabi sono partiti troppo in anticipo e la rete segnata era viziata da netto fuorigioco. La prima mezzora della ripresa un po’ meglio, dove senza troppi patemi abbiamo trovato il gol del solito Barak, con bel cross di Faraoni e alcune occasioni veramente pericolose. La più clamorosa sbagliata in modo incredibile da Sottil. Negli ultimi 15 minuti abbiamo di nuovo spento l’interruttore e complice la mezza papera di Terracciano, abbiamo rischiato di trasformare i sogni d’oro in incubi.
Ovviamente la cosa che conta è il passaggio del turno e che per il secondo anno consecutivo siamo ai quarti di Conference. E per questo si meritano un bel voto complessivo allenatore e squadra. Bravi a ottenere il risultato. Bravi forse a non dispedere troppe energie. Io mi fermerei qui, perchè contro una squadra che ha rinunciato completamente a giocare, è difficile andare a fare una valutazione più di dettaglio della prestazione. Ho visto/sentito che nei media non si è risparmiato a nessuno un buon 6, 6,5, a dimostrazione che in primis i media e a ruota i tifosi nel valutare le partite fanno cronaca e non critica. Detto in altre parole, conta il risultato. A me ieri la Fiorentina è piaciuta veramente poco, come gioco e soprattutto nell’interpretazione di vari singoli. Ho visto benino solo Mandragora, un po’ Quarta e il rientrante Dodo, a cui facciamo in bocca al lupo. E’ d’altra parte vero che questa Fiorentina arriva di nuovo a disputare 8 gare nel mese di aprile, per provare sui tre fronti a giocarsi di nuovo il posto in un’Europa un po’ più nobile. E allora brava Fiorentina e sogni d’oro.
Ciao Davide e Simone, so che a breve comparirà un bell’articolo a ricordo di Joe Barone e lo leggerò senz’altro.
Io stavo pensando che la Fiorentina, come poche altre squadre nel mondo, ha nella sua storia episodi di passione e di sofferenza che uniscono per primo i tifosi e poi la squadra e la società in un unico grande senso di appartenenza.
A volte, per fortuna, di testa solo di sofferenze sportive, ma altre volte entrano in gioco i sentimenti e gli uomini: credo ad esempio,che non si sia verificato spesso che ben 3 persone, tra Presidenti e Direttori in carica, abbiano perso la vita prematuramente. Parlo di Baretti, di Mario Cecchi Gori e ora di Joe Barone.
E poi c’è stato un Capitano.
Un minuto di silenzio da Gattaccio
Errata corrige:
“di testa” = “si tratta”