Alla fine la Fiorentina vince la prima partita del girone di Conference 2 a 0, si prende tre punti e un più 2 di differenza reti. Dico questo proprio per introdurre un po’ il titolo perché in generale c’è tanta confusione nel gioco proposto da Palladino ed espresso dalla squadra, ma c’è un po’ anche nella testa dei tifosi. Come messaggiato a Simone, nel gioco ancora non siamo né carne, né pesce. Partiti convinti con la difesa a tre, siamo già a uno schieramento a 4 molto fotocopia dello scorso anno. Palladino aveva detto che amava gioco verticale e siamo adesso al giropalla di Italiana memoria, ma fatto in modo un po’ estemporaneo. Ogni gara il mister dice che stiamo facendo meglio. Elogia poi giocatori che sono in netta difficoltà. Insomma, c’è la sensazione di prendere un po’ fischi per fiaschi. Fischi si sono sentiti sicuramente alla fine del primo tempo. Sarà che l’ambizione di Pradé ci ha un po’ destabilizzato. Però sinceramente giovedì sera, a parte la prima azione dove dietro dovevamo ancora capire chi stava dove, avendo interpreti completamente nuovi, è stato un monologo, con loro in 20 metri e noi tutti nella loro tre-quarti. In questi casi si sa che occorre avere pazienza, trovare il momento giusto. Ci sono state occasioni. Ha sbagliato clamorosamente Ikoné, ha avuto (doppia) sfortuna Mandragora. E’ stato bravino il portiere in alcune occasioni. Certo, avevamo in campo la squadra B e questo un po’ di vedeva. Capisco quindi un po’ di frustazione all’intervallo, ma anche i tifosi fischianti secondo me hanno preso un po’ fischi per fiaschi. Ricordiamoci cosa avevamo fatto con il Riga. O il più recente spareggio di agosto. Loro erano nettamente inferiori, ma questo non vuol dire, in una competizione europea, riuscire sempre e subito a fare valanghe di reti. E infatti il momento giusto s’è trovato nella ripresa, fra l’altro con un veloce 1 2, non a caso forse quando sono entrati Kean, Gudmonsson e Dodò.
E questo ci porta a parlare dei singoli, forse il vero tema della serata. Dico subito che per me Sottil vale meno di 5, mentre a Ikoné do la sufficienza, nonostante faccia spesso arrabbiare. Però tenta di fare sempre qualcosa e non sempre la stessa cosa, per creare pericoli, in rispetto del ruolo e della zona di campo. E mi tocca, purtroppo, sottolineare che la sua prestazione è stata migliore nella ripresa quando è entrato Dodo. Ho visto, e ripeto purtroppo, un Kayode molto impacciato, che non era mai al posto giusto e per questo difficilmente ha trovato la giocata giusta. Cosa completamente opposta al terzino brasiliano, che ha trovato sempre piena intesa con Ikonè. E a sinistra Gudmonsson ha fatto giocare invece un po’ meglio Parisi, anche se pure l’ex Empoli per ora va con il minimo sindacale. Adli mi ha convito poco nel primo tempo. Mi sa che ha giovato invece dell’entrata di Richardson, che a me convince, in questo momento più di Bove. Altra delusione è Beltran, che al contrario di Sottil si da un gran d’affare, ma per ora combina poco. C’è stato l’esordio di Moreno. A parte un paio di sbavature e un atteggiamento troppo argentino in un paio di entrate, mi sembra abbia personalità, fisico e anche buona tecnica. Vediamo
Infine un rimprovero a Kean, che deve continuare a essere cattivo anche quando la partita si è messa bene. Aveva nel piede la palla del 3 a 0, quella che sanciva il fatto che veramente all’intervallo erano fischi per fiaschi. In questa nuova formula del torneo, dove non si ha metri di paragone, un due a zero con squadra debole suona nella testa della gente come brutto risultato. Io penso sinceramente che non lo sia. Ci sono sicuramente altre cose invece da rivedere, il gioco, il ruolo di certi giocatori, la mentalità di alcuni. Nella gran confusione, spero che almeno questo sia chiaro nella testa di Palladino.
Anche a me non è dispiaciuto Ikone. Se Ikone non sbagliava mai, era al PSG e non alla Fiorentina.
Tra gli esterni che abbiamo in rosa, ne trovate uno più propositivo di Ikone?
Matteo, benvenuto su iotifofiorentina.net Nonostante spesso riesca davvero a farmi imbestialire, io alla fine concordo con quello che dici. Sentiamo i nostri amici Simone e Alberto cosa pensano 🙂
Scrivo dopo il 2-1 contro il Milan quindi non mi sarà facile ritornare alle sensazioni post Nuovi Santi.
E’ evidente che abbiamo giocato contro una squadra di serie B ed è naturale che affrontando certe squadre hai tutto da perdere e niente da guadagnare, oltretutto in una situazione ancora instabile come quella della Fiorentina dove non ci sono più attenuanti con i tifosi che infatti hanno fischiato. Come dice Davide, bisogna avere pazienza, e l’abbiamo avuta senza rischiare niente, facendo la partita giusta e portando a casa il risultato. Fin qui la parte buona.
La parte meno buona è che non abbiamo un gioco di attacco, la verticalizzazione continua va bene con le squadre che giocano alte, non con quelle arroccate in difesa che non ti danno spazio, in quelle situazioni servono le ali che saltano l’uomo, i terzini che arrivano sul fondo e la crossano, i centrocampisti che si inseriscono, i tiri da fuori, l’area densa di nostri uomini, diciamo il gioco alla Italiano.
Di ali che saltano l’uomo, così rispondo a Matteo, abbiamo Ikonè. Si, Ikonè salta l’uomo, indubbiamente, nell’uno contro uno è fortissimo. Però in Italia ormai lo conoscono e l’uno contro uno non glielo lasciano più e quindi la sua parte offensiva è limitata. Nei pochi casi in cui salta l’uomo, se lo salta verso il centro non ha tiro, non c’è versi, se lo salta verso la fascia arriva a crossare con il destro che non è il suo piede e il cross è un po’ una scommessa. Mentre se andiamo a vedere cosa porta Ikonè alla fase difensiva scopriamo il niente assoluto perché ha la grinta di un lombrico. Quindi Ikonè è un giocatore da vendere.
Dall’altra parte avevamo Sottil che fa sempre il solito giochino e anche lui non si impegna mai per difendere, altro giocatore da vendere.
Ikonè e Sottil sono accumunati anche dalla caratteristica che se magari gli riesce una bella giocata a partita, e a volte una a partita gli riesce, il tocco successivo del pallone è sbagliato, o sbagliano il controllo o sbagliano la scelta o la rifinitura, insomma Ikonè e Sottil sono quelli per cui vale il detto “ha fatto un fiore e ci ha c….o sopra”.
Se entrambi facessero un’analisi di coscienza e iniziassero ad impegnarsi nella fase difensiva potrebbero rivelarsi ottimi nuovi acquisti ma, come diceva dona Abbondio, se il coraggio uno non ce l’ha non se lo può dare.
Purtoppo è vero che Beltran non ha giocato bene e si è solo impegnato ma Palladino, che qualcosa sta migliorando, non può farlo giocare da rifinitore, non può farlo giocare alla Gud o dove giocava Bonaventura l’anno scorso. Dovremmo giocare a due punte, Kean il titolare fisso e Beltran, o Kouamè, di fianco, che si scambiano ruoli e posizione, quasi come fossero due centravanti.
Tutti gli altri ancora non li conosco e non dico niente.