Si temeva partita difficile con il Chievo e partita difficile è stata: la squadra di Maran si è messa dietro chiusa a riccio e pronta ad aggredire e picchiare in ogni zona della propria tre-quarti. E con l’arbitro Fabbri molto accondiscendente, un caldo abbastanza opprimente e la serie di infortuni iniziata dopo appena dieci minuti con Vecino, c’era davvero da temere una serata difficile. Per fortuna intorno alla mezzora è arrivata la zuccata del ricciolone Sanchez, che quantomeno è servita a tirare fuori il Chievo dalla propria metà capo. Alla fine del primo tempo Sousa ha dovuto mettere anche Lezzerini al posto di Tata, colpito duro alla testa in un’uscita bassa dell’area di rigore ed un intervento kamikaze di Meggiorini (nemmeno ammonito). E ad inizio ripresa, con una Fiorentina già palesemente sulle gambe, è stata necessaria la terza sostituzione per l’infortunio dello stesso Sanchez. Fino alla mezzora della ripresa la Fiorentina ha dovuto quindi stringere i denti e soffrire, per non buttare via il vantaggio: Tello era in debito di ossigeno ed in palese difficoltà sulla fascia destra dove il Chievo con Gobbi e Hetemaj penetrava con facilità. La difesa inedita ed un attento Lezzerini (sempre preciso nelle uscite) ha comunque tenuto, anche perché non sempre giochi contro Dybala e Higuain. Meglio la fascia sinistra, con una discreta prova del nuovo Milic. Borja e Badelj hanno cercato sempre di far ragionare la squadra, Ilicic (il più criticato, ma tutto sommato uno dei migliori in campo) ha giocato sia in ripiegatura, sia con buone iniziative in ripartenza, sfiorando in 2/3 occasioni anche il gol. Kalinic come sempre ha lottato su tutti i palloni, picchiato fra l’altro senza pietà anche dal nostro amico Dainelli. Nella serata del compleanno viola, si è visto qualche segnale di Fiorentina, anche se siamo ancora distanti dalla condizione ottimale. Non c’è stato neppure il riscatto di Berna, entrato con determinazione ma con poca incisione nel ruolo di tre-quartista. Ci prendiamo comunque questi tre punti per festeggiare sia il compleanno, sia (soprattutto) il ritorno alla vittoria, di cui la Fiorentina aveva veramente bisogno.
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