E lui se la ride…

Come al solito siamo arrivati ai Guelfi contro Ghibellini, la curva contro Della Valle, lo stadio contro la curva, la curva contro i giocatori, i giocatori contro i tifosi… e lui? E lui se la ride! Paulo Sousa è arrivato, ci ha corteggiati, ci ha conquistati con molti selfie, qualche conferenza stampa esotica e tre mesi di bel calcio, spompando tutti. Poi ci ha messo contro la società, si è barricato nella sua idea di gioco insostenibile per questa squadra e plausibile solo con calciatori insostenibili per la società. Dopo averci messo contro la società è stato facile dividere i tifosi, in particolare la parte calda, la curva, dagli altri  tifosi. Nonostante tutto, nonostante una gestione tecnica per niente elastica, nonostante un’idea di gioco palesemente inappropriata con una scelta di interpreti spesso inspiegabile, questa squadra sta lottando per quello che alla fine è il suo posto (il sesto) ed i suoi punti, qualcosa sopra 60… e lo sta facendo non con il Bologna, il Genoa, la Samp o il Torino, ma con MIlan e Inter. Ma ormai è guerra aperta, la curva è alla resa dei conti con la società, imputandogli il possibile e l’impossibile, ma con motivazioni che sono spesso poco chiare e contradditorie… gran parte dei tifosi sono risentiti con la curva per questo atteggiamento, i giocatori (che non sono esenti da colpe, ma che, almeno un bel nucleo, sta dimostrando professionalità e attaccamento alla maglia) sono spaesati… sono soprattutto accerchiati di riflesso da una parte dalle critiche che piovono alla società, dall’altra da una gestione tecnica praticamente ammutinata. Siamo insomma nella scena finale del Caimano di Moretti, dove Paulo Sousa è stato sicuramente condannato, ma facendo in modo da lasciare un tutti contro tutti che in terra Fiorentina ha sempre trovato terreno fertile. Noi quindi al regolamento di conti e lui zitto zitto, deviando le attenzioni, esce e se la ride.