Fine anno in Allegri-a

Terza vittoria consecutiva per 1 a 0 e Fiorentina che raggiunge momentaneamente il Milan al terzo posto. Oltre i record di punti e reti dell’anno, male che vada, finiremo il 2023 a 1 punto dal quarto posto e a 6 dall’ottavo. Dopo aver costruito in 2 anni e mezzo una propria identità, stasera per la terza volta consecutiva la squadra di Italiano ha dimostrato anche di sapersi adattare, di essere concreta, a volte cinica. E anche per gli amanti del corto muso, possiamo dire che passeremo un fine anno in Allegri-a. A parte le battute, questa terza vittora è stata comunque diversa dalle due precedenti nella dinamica. Dopo aver giocato male e vinto con cinismo contro il Verona, dopo aver dimostrato superiorità e aver domato il Monza difendendo comunque il vantaggio minimo, contro il Torino la Fiorentina ha giocato una partita dai due volti. A fine gara Juric ha parlato di sconfitta immeritata, vantando comunque di essere unica squadra che è venuta a imbrigliare la Fiorentina a Firenze. Di fatto nella prima mezzora il Toro, come accade spesso per le squadre di Juric, ha voluto far vedere quanto ce l’ha duro, scusandomi per termine poco elegante. Però la sensazione è proprio quella. Pressione alta, entrate sempre al limite del fallo (e spesso oltre) dietro, grande dinamismo e aggressività per conquistare tutte le seconde palle. Tutto questo collegato alla classica gabbia intorno al nostro play Arthur. La Fiorentina ha assecondato questa prova di forza del Toro, optando spesso con i lanci lunghi, alla ricerca di Kouamé e provando a ripartire anche lei con le seconde palle. Per quasi tutto il primo tempo questo gioco ha ovviamente giovato di più al Torino. Terracciano ha dovuto fare due interventi importanti, dimostrando comunque di essere uno degli artefici di questa classifica della Fiorentina. Nei primi 30/40 minuti la Fiorentina è sembrata anche un po’ appannata fisicamente. Però poi ha preso le misure. Ci sono stati un paio di rilanci in verticale, che avrebbero consentito a Kouamé di andare solitario verso la porta del Toro. A dimostrazione di quanto si diceva nei giorni scorsi, l’Ivoriano in entrambi i casi non è riuscito neppure a entrare nell’area di rigore. La prima volta è inciampato nel difensore, la seconda alla fine ha rallentato e tornato indietro. Questo per dire che le occasioni clamorose prima di sbagliarle bisogna crearle. Kouamé è un giocatore prezioso perché tutto fare e molto comodo quando c’è da fare sponde come stasera. Dalle prime pagelle ho visto che Ikoné ha preso meno dell’ivoriano. Ma è stato dentro la partita, ha aiutato Kayode, ha provato a far salire la squadra anche palla a terra. Si era creata una buona occasione intercettando un retropassaggio, ma il portiere granata è stato bravo a fermare il tiro verso la porta. Proprio aumentando il palleggio e con maggiore lucidità fisico/tattica, nella ripresa la Fiorentina ha chiuso il Toro nella sua metà campo. Non ha creato molto, ma ha esercitato una forza costante, ad organico completo e alla prima distrazione della difesa ha trovato il gol vittoria con Ranieri. Nella dinamica completa della gara, secondo me la vittoria è cercata e meritata.

Sui singoli, ha sofferto Biraghi, mentre Kayode ha avuto atteggiamento diesel di queste ultime settimane. Arthur è stato quasi sempre ingabbiato, Duncan ha provato a svariare un po’ di più, anche se non lucido come altre volte. I centrali dietro sono stati sempre molto attenti e precisi. Bonaventura un po’ in affanno, anche perché viaggiavano molti palloni alti. Nel gioco di sponda, direi meglio Nzola di Beltran, che comunque ha lottato senza sosta. Sottil si è fatto male al primo scatto. Che devo dire, sarà sfortunato. Fatto sta che adesso abbiamo davvero emergenza esterno, anche perché a gennaio Kouamé dovrà andare alla coppa d’Africa. E adesso esploderà il mercato. Come accaduto in passato, si andrà a fare molta pressione sulla Fiorentina e in particolare sulla proprietà Commisso. Porta poco consenso, infatti, evidenziare gli ottimi risultati che sta avendo per ora questa rosa, molto meglio puntare il dito per imporre a furor di popolo un mercato Champion. Per fortuna la società riesce a portare avanti le proprie idee e il proprio piano senza troppe interferenze. Magari sarebbe interessante approfondire bene questa storia di asticelle da alzare e opportunità da cogliere, raccontate sempre senza avere bene idea del rapporto risultati/costi. Sicuramente dal mercato qualcosa arriverà, si capisce dalle parole di Italiano. Però sarebbe opportuno che squadra e tifosi rimanessero concentrati sul presente, godersi questi giorni di fine anno in Allegri-a, ma pensare anche che la prossima settimana inizierà un gennaio davvero molto impegnativo che dovremo affrontare con le nostre forze attuali.