Da qualche giorno girano sui vari media locali un po’ di articoli che sottolineano come la Fiorentina, comunque capolista a pari dell’Inter, non abbia gli stessi spazi sui palinsesti TV delle milaniste, di Roma, Napoli ed ovviamente la Juve. Ovviamente questo è un discorso che parte dalle attuali logiche di ripartizione dei diritti televisivi e, passando dai bacini di utenza, ci porterebbe molto lontano e su temi seri, come i principi dello sport, ma anche quelli delle imprese e delle pari opportunità.
Per il momento, però, mi basta sottolineare che questo attuale trattamento della Fiorentina da parte dei media nazionali mi lascia molto indifferente, sia perché è sempre successo, ci siamo abituati e questo ha solo rafforzato il nostro attaccamento alla squadra, sia perché tutto sommato l’attenzione dei media alza solo la pressione su tutto l’ambiente e quindi è bene che avvenga per società più avvezze di noi.
Ho visto che questa è la posizione anche di Sconcerti, riportato in questo articolo di Violanews. E proprio in questo articolo ho trovato un passaggio davvero interessante: si conclude infatti chiedendo l’opinione di Bruno Pizzul, il quale, in uno stato direi che va dal vecchio saggio, al vecchio dalla lingua ormai completamente disinibita, afferma: “[]Non è giusto, ma temo sarà difficile cambiare questo sistema: se si lamentano i fiorentini però, cosa dovrebbero dire i tifosi di Atalanta, Udinese, Cagliari e via dicendo? A loro vengono concessi spiccioli di trasmissione, ma il motivo resta sempre quello: i soldi. Come quelli che persero i grandi media nazionali nell’anno dello scudetto del Verona. Se vince una piccola infatti, il 75% dei tifosi di calcio non guarda più la tv e non compra i giornali”. E se ci mettiamo a pensare a chi ha vinto gli scudetti ed ha conquistato posti champion da quell’impresa storica, c’è proprio da riflettere come l’effetto Verona avrebbe potuto destabilizzare il sistema calcio, se non si fosse corso ai ripari.
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