E allora parliamo di Viviano…

Volevo farlo dopo la prima giornata, perché mi è piaciuta un sacco la maglia grigia, molto semplice e mooolto simile a quella che Superchi indossava nel 1968 (purtroppo vista solo a posteriori nelle immagini di repertorio), ma non volevo essere sopraffatto da posizioni scaramantiche.

Volevo farlo dopo le prime giornate, quando erano subito emerse critiche davvero poco giustificate, ma che pensavo alla fine fossero dovute agli ultimi scarichi di adrenalina di tifosi che ancora non avevano smaltito due anni di sofferenza e insoddisfazione. E comunque voci autorevoli, come quelli di David Guetta, si erano preoccupate di tenere a bada questi inutili allarmismi.

Questa volta, però, ho deciso di parlare di Viviano, perché è davvero incomprensibile scaricare su di lui l’insoddisfazione di un risultato che, prima di tutto non è da buttare per come raggiunto e per come si presenta attualmente la classifica, e su cui Viviano ha messo semmai una pezza per non farlo degenerare in un paio di momenti topici della gara. Sono contento, fra l’altro, che portieri di tutto rispetto come Mareggini, Galli e Taglialatela abbiano sottolineato come Viviano possa essere stato un po’ sfortunato, ma non certo colpevole nei gol. Nel primo Cerci tira al volo e forte da 5 metri dalla porta, ad un’altezza di circa 2 metri: potete fare degli esercizi dal vivo e vi accorgerete che solo portieri con ottimi riflessi riescono ad opporre una mano al pallone e che inevitabilmente non risulta sufficiente a deviarlo fuori dallo specchio. Forse solo avendo la capacità di opporre il pugno chiuso con il braccio teso come un palo si poteva evitare il gol, ma sarebbe stata quantomeno la parata del mese. Ed il secondo gol è la classica situazione in cui il portiere ha poche colpe, ma fa la peggio figura: non può fare l’intervento fino a quando la palla non ha passato l’ultimo giocatore sulla traiettoria, ma spesso è sempre troppo tardi per farlo.

E allora lasciamo in pace questo ragazzo, che tanto impegno e passione sta mettendo per difendere la sua squadra e per onorare la sua maglia. Sicuramente Viviano non è Buffon e probabilmente non è un fuoriclasse del ruolo, ma è quello che tutti, a partire dal Commissario tecnico, considerano senza nessun trattamento di favore, ovvero uno dei candidati a sostituire Buffon, quando lascerà la maglia azzurra.