“Emiliano non tradisce, gringo!”
(cit.: Lo chiamavano Trinità)
Cassandra cross.
A me da tifoso non era mai successo.
Di non vincere 5 partite di fila tutte ben giocate intendo, alcune addirittura dominate come quella di Catania.
Ricordo il mio pensiero a metà del secondo tempo: “Pareggiare codesta partita l’è una condanna!“. Sono stato assolto…all’ultimo cross dalla fascia.
Sì, perchè quella di subire cross pesanti è purtroppo una costante del nostro campionato: a Parma, col Milan, a Roma, col Pescara, col Napoli e infine domenica scorsa dominiamo (o quasi) le partite e subiamo solo cross… letali.
“Si, ma il cartellino usalo!”
Un’altra costante, che il tifoso non digerisce, sono gli arbitraggi infelici.
In particolare non sono solo gli episodi, i rigori subiti o negati, i gol in fuorigioco, ma anche e soprattutto l’atteggiamento e il livello di rigidità che applicano i direttori di gara nelle nostre partite.
Anche a Catania, Udine e con il Pescara ricordiamo tutti quante decine di falli hanno subito i nostri palleggiatori di centrocampo, sistematicamente tesi a fermare e rallentare le azioni, che alla fine generano solo 1 ammonizione ogni 10 interventi.
Anche al primo fallo plateale fiorentino scatta il cartellino giallo, ed è giusto, ma se non si punisce anche la quantità di falli commessi, e solo la qualità, allora si penalizza la squadra che cerca di proporre gioco.
“O’come? E si vole tutti il tiki-taka, poi si privilegia il patatraca!“.
Poi succede che il Pek, perde 5 partite per infortunio e noi si perde Coppa Italia e si fa 1 punto: “ma abbozzatela almeno d’ammonillo, dico io: cià na fedina peggio di quella di Pascale Bruno!”
Momo le Sissoko!
Assenze, errori, avvicendamenti, piccole tragedie: tutto ha giocato contro. Ma abbiamo aspettato che il mercato si chiudesse per poter finalmente sperare di girare pagina.
Arrivano Momo le Sissoko, Wolsky (“o’ chillè che vole Scai?” ), Comper (“Le sempre meglio di Vender“), torna pure “Ellandaui”, ai nostri cronisti gli s’attorciglierà la lingua a pronuncialli, ma soprattutto Viviano è restato, non ha tradito.
E ora toccherà di nuovo a lui riprendersi la Viola: un fiorentino, un tifoso, che può dare la mano a vecchi compagni e ai nuovi arrivi per tornare a quella vittoria strameritata che ci spetta da 5 partite.
Tiriamo fuori l’orgoglio: Forza Violaaaaaaaaa!
Arbitri, sfortune, papere, ultimo cross… Io non riesco ad essere troppo depresso nonostante tutto. Possibile? Ma possibile davvero che ci giochi tutto, tutto contro? Ho fiducia e guardo avanti.
Sul mercato io non sono tanto entusiasta (meglio), perché i giocatori che conosco, Rossi e Momo, non mi entusiasmano e sono rotti. Di Rossi ho già detto, di Momo siamo sicuri che non sia un’altro Olivera?
Gli altri proprio non sapevo nemmeno che esistessero. Compper mi sembra un simpaticone… ma deve fare il calciatore. Vecino mai visto. Larrondo nemmeno, ma gioca in Italia da qualche anno e non ha mai fatto parlare di se. L’unico che mi stuzzica la fantasia è Rafal Wolski… indossa il 27.
Caro Simone,
sul mercato io sono soddisfatto, ma naturalmente lo sono considerando il contesto in cui vive la Fiorentina: non potendo spendere certe cifre dobbiamo sempre stare un passo avanti agli altri per scommettere su qualche giocatore.
Come al solito sono arrivati giocatori in cerca di riscatto dopo un momento di ribasso dovuto a infortuni o a periodi neri, oppure giocatori giovani di prospettiva, ma sono comunque giocatori che in altri momenti sarebbero stati fuori dalla nostra portata.
E’ un po’ lo stesso discorso di tanti giocatori presi quest’estate con un po’ di scetticismo e che ora ci danno soddisfazione.
Quello che voglio dire è che abbiamo scommesso su giocatori che altrimenti non potevamo prendere, al contrario ad esempio di quello che ha fatto l’Inter che ha preso giocatori di valore conosciuto, ma medio (Kuzmanovic o Schelotto non ti danno molta prosèpettiva, no?).
Sono però d’accordo con te se mi dici che le scommesse vinte ti fanno diventare un genio, quelle perse un bischero!
Forza Viola