Davide: Ciao Simone. Come per i malati, abbiamo deciso di far passare le famose 48 ore prima di parlare. Stasera la tua diagnosi qual’è?
Simone: Sinceramente la mia diagnosi non è cambiata da quella di 48 secondi dopo la partita: la Juventus ha meritato la vittoria perché ha giocato nettamente meglio di noi. Noi siamo stati in campo fino all’1-0, riuscendo anche a mettere almeno una volta un nostro attaccante nella possibilità di far male. Ma il nostro attaccante è stato moscio (come sempre).
Davide: Però oggi dobbiamo capire se si tratta di un brutto raffreddore di una serata o se c’è in corso una noiosa influenza. Insomma… pensi ce lo porteremo dietro questo brutto colpo?
Simone: Domanda a cui non so rispondere. Analizzando le partite della Fiorentina, quella di sabato, è stata la seconda in cui ho visto metterci sotto. Le armi che hanno usato sono state il pressing asfissiante, il ritmo altissimo, la “garra” su ogni pallone. Non tutte le squadre sono in grado di giocare una partita intera, a volte neppure un tempo, sui ritmi della Juventus di sabato o della Roma di Zeman. Ma se cominciano a capire che le armi per batterci sono quelle tutti si attrezzeranno. Siamo mancati a centrocampo e, soprattutto, in attacco.
Davide: Proviamo allora a fare un po’ di ordine. Sabato secondo me ci siamo persi come squadra, ma soprattutto ci sono stati un sacco di errori individuali. Il problema dell’attacco è ovviamente noto, ma le partite si perdono prima di tutto in difesa e a centrocampo. E Roncaglia, Gonzalo e Pizarro sono stati i tre veri non pervenuti. Tu come la pensi?
Simone: Nel calcio moderno si comincia a difendere con gli attaccanti, poi ci sono i centrocampisti, infine i difensori. Sabato gli attaccanti non difendevano, Pizarro non sa difendere (è un lusso), e i difensori si sono trovati a dover reggere tutta la baracca. Roncaglia ha sbagliato il rinvio di testa sul primo gol, ma il centrocampo dov’era? Sul secondo gol Pasqual (il tenero) e Pizarro si sono fatti scappare Vidal come pivellini. Troppo teneri.
Davide: In effetti sul primo gol Pizarro era… fuori (e loro non si sono fatti sfuggire l’occasione). L’atteggiamento tenero è stato sicuramente un elemento determinante. Però anche tante giocate personali inutili e spesso pericolose. Ma secondo te allora ha sbagliato Montella o la squadra ha interpretato male quello che l’allenatore voleva?
Simone: Roncaglia, Borja Valero, Gonzalo, Savic, Montella li perdono tutti. Era la prima volta a Torino e si apprende dagli errori. Da altri come Pasqual, Toni, Pizarro si sa quello che si può pretendere. C’è un altro giocatore che inizia a diventare un problema. Mister 30 milioni d’estate. Ha paura e a calcio con la paura è impossibile giocare.
Davide: A me sinceramente preoccupano più le amnesie di Roncaglia ed anche le leggerezze di Gonzalo delle ultime domeniche. Però per il momento il popolo viola ha trovato i due maggiori indiziati, quelli di sempre: Viviano e Jovetic. Il primo ha avuto già il suo passaggio dal purgatorio e oggi penso sia inutile tornare sul tema. Pensi sia giusto adesso procedere con Jovetic?
Simone: Roncaglia non ha fatto una bella giocata sul primo gol e Gonzalo ha fatto il chiavatore quando non doveva, ma Vucinic alla prima occasione non ha perdonato, mentre il nostro Jovetic si. Viviano non vedo cosa possa entrarci. Inoltre Viviamo lo scopriamo quest’anno, Jovetic è qui da cinque anni. E in cinque anni ricordo solo il gol al Liverpool. Troppo poco per 30 milioni.
Davide: Sicuramente adesso abbiamo un problema. Montella lo deve risolvere per domenica sera. Hai consigli da dargli?
Simone: Un pò di sana panchina. 🙂 Non lo so. Veramente non lo so, magari lo sapessi. Almeno domenica qualche giocatore nuovo lo vedremo sicuramente. Perché qualcosa dovrà cambiare per forza.
Davide: Da domani inizieremo a pensare all’Inter. Stasera però voglio chiudere con un pensiero ed una domanda. Ma come è possibile che gente come Pizarro, Gonzalo, Toni, Valero lo stesso Jovetic abbiano permesso alla squadra di stare in campo a Torino con la Juve giocando in punta di piedi?
Simone: Non ho risposta. Non vorrei che gente che all’inizio giocava con il coltello tra i denti, con la grinta vera, si fosse un po’ rotta di quello lì davanti che gioca in punta di piedi.
Umiltà, serve solo umiltà. Il primo deve essere Montella. Si, perché lui sostiene che queste prove fanno crescere, invece per me questi risultati negativi continui ci fanno perdere certezze e coraggio in campo. E con questi giocatori a disposizione forse è il caso di fare un passo indietro e coprirsi di più. Perché il centrocampo non filtra e la difesa (attuale) balla! E l’attacco? Mai pervenuto.