Mi sta un po’ disturbando questo parlare del rinnovo del contratto di Adem Ljajic e mi da un po’ fastidio sentire che sia una situazione critica per la Fiorentina, peggiore di quella di Jovetic, peggiore di quella di Montolivo. Penso infatti che la situazione di Ljajic sia soprattutto diversa. Che piacesse o no, Montolivo due anni fa era titolare della nazionale, capitano della Fiorentina, con sei anni ed oltre 200 presenze con la maglia viola. Jovetic, che piaccia o no, è considerato almeno da un paio di anni uno dei nuovi talenti del calcio mondiale. Ljajic, arrivato in Italia 3 anni fa, viene da due campionati in gran parte anonimi e conclusi (con qualche giornata di anticipo) con una scenata che ha fatto vergognare la Fiorentina e tutti i suoi tifosi davanti al mondo intero. Montella ha deciso di ripescarlo dal purgatorio ed Adem sta piano piano (attenzione… piano piano, non con numerose partite da Kaka dei balcani) ripagando questa fiducia. Se Ljajic oggi vuol veramente dimostrare alla Fiorentina ed ai suoi tifosi di essere diventato un vero giocatore, dovrebbe accettare con orgoglio e riconoscenza un rinnovo del contratto con incremento economico ritenuto adeguato dalla società. Se pensa di meritare altre piazze ed altri stipendi, che il suo procuratore porti congrua offerta per il suo cartellino e arrivederci (senza grazie). Su ogni altra ipotesi ritengo che la Fiorentina abbia il diritto dovere di mettere un orgoglioso veto, con la consapevolezza che questa squadra ed il suo staff tecnico è in grado di sostituire il giocatore senza problemi e che sia più grave per il serbo passare un nuovo anno anonimo, di quanto sia per la società viola perdere questo giocatore il prossimo anno a parametro zero.
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Ovvimente la situazione di Ljajic è completamente diversa da quelle di giocatori affermati.
Io ho un debole verso di lui, forse si è capito, perchè è un giocatore talentuoso che assomiglia tanto a quelli che in passato mi hanno fatto innamorare della Viola e anche perchè credo che in fondo sia un ragazzo più educato e bravo di come lo hanno sempre descritto e anche di tanti altri del mondo pallonaro.
Detto questo è chiaro che sta a lui dimostrare che la mia accondiscendenza è ben riposta: deve ancora diventare giocatore e uomo, se lo capisce credo che non avrà dubbi che l’unica sua chance sia quella di farlo a Firenze senza pretendere nulla che non sia appunto la fiducia dell’ambiente.
Il problema di queste situazioni è che sono gestite dai procuratori che spesso sono coloro che condizionano la carriera e il rendimento di ragazzini imberbi e inesperti.
Una vera anomalia questa, un cancro del calcio moderno, se ci pensate: coloro che dovrebbe agire nel puro interesse del loro assistito, facendo un semplice lavoro di servizio, si trasformano invece in amministratori interessati che si impadroniscono e deformano l’immagine e i rapporti tra i giocatori, le società e i loro tifosi.
Vittima certa è la verità, che non sapremo mai, nemmeno nel discusso caso di Montolivo.
Forza Viola.
Fabrizio