Di viola e d’azzurro

Premetto subito che sono ormai oltre ventanni che il governo del calcio italiano non mi convince e che come tutti i tifosi viola mi sono indignato per il trattamento riservato a Firenze ed alla Fiorentina dalla gestione Matarrese negli anni novanta e dalla gestione Carraro più recentemente, con le brutte storie di calciopoli.

Nonostante tutto, non riesco a non avere rispetto per i colori della nazionale, per tutto quello che hanno rappresentato nella storia del calcio e soprattutto per i valori e le emozioni che questi colori possono ancora regalare alle nuove generazioni di tifosi. L’orgoglio che avevo da bimbo e poi adolescente nel vedere Antognoni con la maglia azzurra forse è stato qualcosa anche di patologico; ma la soddisfazione nel vedere giocatori della Fiorentina giocare in nazionale è rimasta intatta negli anni, dalla copiosa e gloriosa spedizione spagnola dell’82, passando da Baggio e Toldo, fino al nuovo campione del mondo targato viola Luca Toni. E sono oggi soddisfatto che la Fiorentina riporta in azzurro tre giocatori non troppo fortunati negli anni recenti, ma che stanno trovando a Firenze l’ambiente ideale per rilanciarsi anche in nazionale.

Certo queste partite che si insinuano in stagioni ormai sempre più dense sono viste come una minaccia continua alla stabilità fisica dei calciatori ed è inutile nascondere che anche noi viviamo con una certa ansia questi giorni di nazionale dei nostri giocatori. Senza voler entrare nel merito del problema delle troppe partite (di cui comunque la nazionale è vittima), capisco, approvo e sostengo la voglia di ogni calciatore, e a maggior ragione di quelli della nostra squadra, di vestire la maglia della propria nazionale e sono contento quando possono vestire quella dell’Italia: come tifoso fiorentino mi sento di viola e di azzurro, senza contrapposizioni, con continuità, come nella scala dei colori.