Leggendo i messaggi lanciati da Pepito nella notte seguente la nuova esclusione dai mondiali (dopo quella di Lippi nel 2010), si capisce che ciò che ha indotto Prandelli a lasciare Giuseppe Rossi a casa può essere:
o una scelta tecnica: con il forfait di Montolivo e di Romulo (… si, avete capito bene, se non era per guai fisici, il nostro caro Romulinho aveva un posto nei 23) si riducono le possibilità di giocare nelle varie varianti che prevedono prima e seconda punta, a vantaggio invece di cose del tipo 4-3-3, 4-2-3-1 il che significa squadra zeppa di centrocampisti. Ed infatti alla fine ha portato 8 centrocampisti e 5 punte (con Cerci e Insigne più ali che punte)- oppure paura di rischiare: Balotelli in questi giorni non sta molto bene e poi… vai a sapere cosa gli gira per la testa. Alla fine anche Cassano è una scommessa, visto che anche lui fisicamente è sempre un’incognita, per non parlare dell’approccio e dello scarso feeling con la Nazionale. Questi però il posto assicurato ormai ce l’hanno da tempo e allora Prandelli non ha voluto una terza scommessa… senza considerare che la nazionale ha un importante blocco Juve e nell’era di Conte i giocatori arrivano sempre abbastanza cotti a fine stagione.
In entrambi i casi sarebbe anche troppo scontato e poco piacevole mettersi a confutare la scelta fatta, se non altro perché Rossi è in questo momento, a parte Pirlo e Buffon, l’unico vero campione di questa nazionale, dentro e fuori il campo. E a parte Insigne, buon giocatore, con buona classe e anche nu buono guaglione, ma che ha ancora tutto da dimostrare, alla fine il vero sostituto di Pepito è Parolo. Personalmente la decisione mi ha lasciato di stucco… per quanto riguarda il Mister, se le cose vanno male, non si potrà nascondere dietro un “sono senza Parolo”.
Io non me la prendo di certo. Pepito avrà tempo per farsi le sue vacanze di ripresa e poi per fare tutta la preparazione con la Fiorentina.
Caro Simone, fai bene:chi non se la prende sta sereno perchè vive ogni cosa in
maniera superficiale.Tu, in numerosa compagnia di altri nostri tifosi , vedi solo un
lato della questione e ragioni positivo negli interessi della Società VIOLA.
Avete una visuale un pò ristretta ed in un certo senso utilitaristica.
Ma voi, al contrario di Pepito, non aspettavate una chiamata per un Mondiale di
Calcio, un evento sportivo planetario più atteso di una Olimpiade.
Tu e gli altri trovate facile rassegnazione in argomentazioni da gente comune, che
vive un’esistenza ordinaria fatta di piccole cose.
Pepito è uno tra i Grandi del Calcio, in attesa della sua consacrazione da diversi anni.Gli sono sfuggite due opportunità di mostrare a se stesso e agli altri tutto il
suo valore.Quest’anno il biglietto per il Brasile l’aveva già in tasca a metà campionato ed è successo quel che tutti sanno.
Prodigiosamente era riuscito a grandi passi a tornare in campo e tutti gli sportivi
italiani- non solo noi viola- consideravano determinante la sua presenza per ambiziosi traguardi .Non aveva ancora sfoggiato una forma brillante, d’accordo.
Ma, nel tempo che ancora ci separa dal primo impegno agonistico, avrebbe certamente fatto ulteriori progressi tali da essere prezioso per la nostra causa..
Pepito non è un gregario che si deve sbattere per il campo al meglio delle sue
risorse fisiche.Lui è un fuoriclasse, uno che che fa la differenza,che può decidere
una partita con un lampo geniale di una frazione di secondo.
Chi come lui possiede nel DNA questa singolare virtù non ha bisogno di essere
al TOP della forma fisica!
Don Perdelli ha la colpa IMPERDONABILE di non averlo capito oppure la viltà ignobile di essersi piegato a pressioni di personaggi grazie ai quali siede su
quella panchina prestigiosa, con la garanzia di fare il bis anche in caso le cose
dovessero finire male.
Caro Anassimandro, non so (spero di si) se sei tifoso viola, ma comunque fa piacere leggere questo attaccamento alla causa Rossi e al fatto che nella vita alla fine, al di la dei soldi, al di la di tutto, contano anche i traguardi raggiunti per noi stessi. In generale ho scritto l’articolo con lo stesso spirito, senza aver voluto calcalre troppo la mano. Per quanto riguarda Simone,è un po’ così… un finto disulluso 🙂
A presto
Davide
Io non so se sia stato giusto o meno non portare Rossi al mondiale, so solo che Rossi è il più forte e anche giocando mezz’ora avrebbe potuto cambiare una partita come nessun altro giocatore convocato. Credo ahimè che alla fine poco cambi, la nazionale è di una scarsezza MONDIALE per cui mi sa che si tornerà a casa presto! Liberi di infamarmi se sbaglio.
Caro Anassimandro,
sicuramente vivo un’esistenza ordinaria fatta di piccole cose e non so niente di quello che potrebbe passare per la testa di un qualsiasi calciatore che arriva a non essere convocato in nazionale per i mondiali. Che sia Rossi, Pasqual o Romulinho…
Ci rimasi malissimo, per Baggio, quando Trapattoni non lo portò ai mondiali in Corea. Sarebbe entrato nella storia, ma non poteva entrare nella storia uno che non si era e non si è mai piegato alle logiche di potere all’interno del calcio italiano. Oggi, per Rossi, non riesco a provare nessun tipo di sentimento semplicemente perché non ho sentimenti per la nazionale di calcio. L’ho amata nell’82 perché ero un bambino, l’ho sognata nel ’90 perché c’era Baggio, ho festeggiato nel ’94 dopo che ci avevano mandato in serie B. Crescendo ho deciso che non posso essere come gli italiani che sono italiani solo quando gioca la nazionale. Figurarsi poi tifare per personaggi come Cassano, o lo scommettitore Buffon, almeno Balotelli è solo un bambino molto viziato.
Su Rossi sono d’accordo con te: può risolvere qualsiasi partita. Quando arrivò alla Fiorentina storsi un po’ la bocca perché credevo fosse un trottolino tanto fumo e poco arrosto. Dopo averlo visto giocare, e segnare, mi sono dovuto ricredere.
Rimango di basso profilo e spero che Rossi, ma anche Gomez e Cuadrado, si ripresentino in perfetta forma al ritiro di Moena.
ciao