Parte bene l’Italia, con una vittoria che per il momento definirei importante, perché 
l’Inghilterra è comunque una squadra ostica e adesso gli inglesi avranno subito uno scontro diretto con l’Uruguay, sconfitto a sorpresa dalla Costa Rica. L’Italia di Prandelli non aveva certo entusiasmato in questi mesi, le convocazioni e la formazione di Prandelli avevano destato non poche perplessità: contro gli inglesi l’Italia gioca con una fitta schiera di centrocampisti, con il solo Balotelli in attacco. E siccome il centrocampo azzurro ha fatto la differenza nella sfida tattica con gli inglesi, siccome l’ultimo arrivato, Darmian, è stato uno dei migliori in campo, siccome alla fine Balo ha fatto anche gol, penso sia doveroso sottolineare che questa è la vittoria di Prandelli.
Avendo conosciuto bene il Mister negli anni a Firenze, noi Fiorentini non dovremmo essere troppo sorpresi da questo risultato: sappiamo che Prandelli , salvo poche eccezioni, ha sempre fatto bene con squadre alla portata. In particolare, la dote migliore del Mister è proprio quella di saper mettere in campo una squadra operaia, ordinata, in grado di tirar fuori dal collettivo un qualcosa in più della semplice somma di valori dei singoli. Anche per questo la prima dell’Italia a Brasile 2014 è la vittoria di Prandelli. Noi Fiorentini sappiamo bene però anche che le squadre di Prandelli spesso si inchinano alle squadre superiori (vedi finale con la Spagna due anni fa), dove alla fine l’ordine tattico, lo spirito di gruppo diventano anche un ostacolo ad iniziative, a colpi di genio del campione o dell’ispirato di turno, che alla fine spesso fanno la storia del calcio. Dobbiamo allora capire bene ancora la scala dei valori di questo campionato del mondo: alla prima il Brasile ha vinto, ma poco convinto; l’Olanda ha troppo strapazzato la Spagna, per tirare ancora delle conclusioni oggettive sulle finaliste di 4 anni fa. La Francia ha vinto una partita facile, mentre Argentina e Germania devono ancora scendere in campo. Cerchiamo di capire quindi quali valori esprime effettivamente questo mondiale brasiliano, con la speranza che alla fine non sia il campionato di Prandelli, ma quello di Balotelli, o di Pirlo, o comunque di qualcuno che ad un certo punto crei il punto di discontinuità con la tattica, il buon gioco, il gruppo affiatato e crei i presupposti per arrivare dove le scelte tattiche e le convinzioni di un Mister difficilmente riscono ad arrivare.
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