Aspettando Paulo Sousa…

Prima di iniziare a concentrarsi sulla Fiorentina 2015 2016 e sulla nuova stagione viola… ovvero, aspettando Paulo Sousa, la sua lista di buoni e cattivi e qualche info in più sulle sue idee tattiche, volevo fare alcune considerazioni: premetto che sono un po’ polemiche, ma vedetelo come un modo per disintossicarsi da questo finale di stagione in cui l’ambiente Fiorentina è andato fuori giri e fare in modo poi di ripartire belli carichi e positivi.

Ovviamente partiamo dalla fine, ovvero l’esonero di Montella: qualcuno ha cercato di spiegarci che siamo in una situazione analoga a quella della Juve lo scorso anno (l’addio di Conte avvenne addirittura a ritiro iniziato) e (a loro) è andata benissimo. Insomma… un po’ come credere che “lavare la macchina per far piovere potrebbe funzionare”. Purtroppo le cose non sono esattamente le stesse e la differenza non è casuale, ma strutturale. E’ vero, come dice Simone, che la Fiorentina in questo momento è seconda solo alla Juve come organizzazione societaria; ma spesso abbiamo la sensazione di essere ancora in una situazione di “casino ben organizzato”. A Firenze continuiamo a parlare di progetti e di cicli, che inevitabilmente hanno un inizio ed una fine, di cui spesso non è semplice governare la fase di chiusura e riapertura (ne abbiamo già avuto esempio con Prandelli). La Juve, da quando ha il nuovo Stadium, parla soprattutto di programmazione: un anno fa Conte aveva vinto tre scudetti consecutivi e fatto acqua in Europa. Al tempo stesso aveva una squadra di gran lunga più forte nel campionato italiano: quale rischio effettivo ha corso la Juve a prendere un allenatore, preparato, già vincente in Italia, con buona esperienza internazionale, con idee tattiche più vicine ai parametri europei? Ragionando da società, con questa mossa la Juve poteva solo guadagnarci… ed i tifosi, dopo i malcontenti preventivi, presto l’hanno capito.

Va bene che Montella è stato cattivo, come fu anche Prandelli, che cenava con Agnelli… fatto sta che oggi la Fiorentina deve ritrovare (ed in gran parte ricostruire) una continuità organizzativa, dovendo gestire un sacco di variabili, ovvero nome del tecnico, suo staff, sue idee tattiche, contratti da rinnovare, giocatori da vendere e quindi campagna acquisti. E se ci pensate bene, nell’assoluto silenzio di questi giorni, emergono tutti i problemi che poneva Montella non più tardi di un mese fa: mentre Inter e Milan stanno cercando di ritornare prepotentemente alla ribalta (e comunque non sarà una passeggiata neppure per loro), quale dimensione si vuole dare la Fiorentina? Se Allan lo prende l’Inter, a noi va bene Inler? Se non Scuffet, va bene Mirante? Ed i nostri giocatori preziosi, tipo Babacar, Bernadeschi, Salah, credono in questa Fiorentina, o credono di più all’Inter o alla Juve? Detto in altre parole, ad oggi su quale idea di squadra potrebbero contare questi giocatori per investire magari almeno un altro paio d’anni della loro carriera?

Sicuramente rimangono i buoni propositi della proprietà e della direzione tecnica, su cui comunque anche io voglio continuare a porre fiducia. Fra l’altro, a parte poche eccezioni, quasi tutti gli addetti ai lavori cercano di confortarci sulla scelta di Paulo Sousa, in quanto ottima persona e tecnico molto preparato. Addirittura Lippi ha detto che è come Conte…! Certo, qualche sera fa mi è venuto da pensare alle relazioni fra la follia e la verità… e quando parliamo di follia nel calcio oggi viene subito in mente il presidente Ferrero, il quale, alla domanda: “Perché ha scelto Zenga?”, ha risposto: “Perché mi ha fatto capire che ha fame… ho incontrato anche Sousa, ma è venuto a fare il Professorino…”. E se allora nella follia veramente ci sta la verità, aspettando Paulo Sousa… il professorino, abbiamo la speranza, o il terrore, che non si debba ripartire da zero.