Bem-vindo Paulo Sousa

Da poche ore Paulo Sousa è ufficialmente il nuovo allenatore della Fiorentina. Come già sottolineato in articoli precedenti, molti addetti ai lavori hanno speso buone parole per questo tecnico. Sicuramente è stato un buon calciatore e conosce discretamente il nostro calcio, avendo disputato un centinaio di partite in Italia. E’ stato, soprattutto, un giocatore che ha vinto e questo è ancora più importante, perché vincere aiuta ad essere vincenti: ha vinto con il Benfica, con la Juve, con il Dortmund, anche a livello internazionale. E forse non è un caso che abbia scelto di allenare il Basilea, squadra con cui ha potuto vincere il campionato elvetico, che certo non è la liga, ma che sta acquisendo una sua dignità a livello europeo. Al di la di questi dati oggettivi e di quello che ci hanno raccontato in queste settimane di attesa, sappiamo poco di questo allenatore… almeno per quanto mi riguarda i giudizi sono rimandati a quando vedremo all’opera lui e soprattutto la squadra e le idee che metterà in campo. Rappresenta quindi, e di questo penso dobbiamo esserne tutti consapevoli, una scommessa dei Della Valle: dopo il trienno spagnoleggiante di Montella… alla fine di quel ciclo, forse una delle cose che ci è più mancata è stata l’italianità della Fiorentina e, dai primi nomi che circolavano, almeno per la campagna acquisti, sembrava che la società volesse cavalcare questa voglia. Poi è arrivato Pedro Pereira, portoghese, ex Sporting braga ad affiancare Pradé, e a seguire il tecnico ex Basilea. Per il momento, quindi, ci adattiamo, dicendo convinti: bem-vindo Paulo Sousa… cercando di capire quale lingua parlerà la nuova Fiorentina.