Bernardeschi è stato il calciatore che mi è piaciuto di più nelle tre partite giocate fin qui dalla nuova Fiorentina. Ho apprezzato il suo spirito di sacrificio, il suo stare sul pezzo dentro la partita, il suo non tirarsi indietro quando c’è da fare un contrasto, quando c’è da dare o prendere una pedata.
Da troppi anni ormai a Firenze ci si esalta solo per i giocatori belli, per quelli dal passo elegante, per quelli dalla finta (e controfinta) di classe. Troppo spesso, di fronte ad una vittoria mancata, ho sentito persone bearsi del dribbling di questo o quello, del bel lancio, del bel colpo di tacco, fino al bel gesto nel sistemarsi la passata.
Bernardeschi non è niente di tutto ciò, di bello al momento ha fatto vedere solo un passaggio smarcante per Ilicic nella prima contro il Milan, poi abbiamo visto solo il brutto. Lo abbiamo visto spesso giocare spalle alla porta, proteggere il pallone e farsi fare fallo, lo abbiamo visto sbagliare diversi passaggi, lo abbiamo visto giocare da terzino e rincorrere l’avversario. Lui, che indossa il 10.
Abbiamo bisogno di giocatori così, che pensano prima di tutto alla sostanza, che non si vergognano a tirare una pedata o una maglietta, che hanno l’intelligenza per capire quando è il momento per farsi fare un fallo e quando quello di velocizzare il gioco. Giocatori che vanno a fare a spallate con Zapata senza paura.
Metto “Mi piace” su Bernardeschi, mi auguro che Sousa continui ad avere il coraggio di investire su di lui e che piano, piano lo faccia diventare un 10 vero.
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