Ah già… il Carpi

E’ appena finita la conferenza stampa di Paulo Sousa per la sfida di domani contro il Carpi e ovviamente per il 90% è stata la conferenza stampa a mente fredda della sconfitta in Europa con il Basilea. Beh, accadeva anche in passato richiami alla partita di coppa, ma questo accanimento di rivangare sull’accaduto di giovedì testimonia un momento davvero inquieto (ormai è il termine buono per tutte le situazioni )… soprattutto, come mi ha fatto notare Simone, si respira aria da polveriera, con una miccia pronta ad accendersi se si incappa in due/tre eventi avversi. Per quanto mi riguarda questa situazione è davvero inspiegabile, ma mi sa dobbiamo imparare a conviverci… fra l’altro anche l’inizio dello scorso anno non fu molto tranquillo per Montella. Per fortuna, alla fine qualcuno si ricorda… ah già… il Carpi. In effetti, proprio del Carpi ci dobbiamo occupare se vogliamo provare ad andare avanti. A questo risveglio finale Sousa inizia con un mezzo sorriso e fa in tempo solo a dire che cerca di preparare tutte le partite con la stessa concentrazione e preparazione fisico-tattica e che il Carpi è squadra insidiosa… dopo di che il tempo è finito. E’ vero che è difficile avere anticipazioni nelle conferenze pre-gara, però penso che oggi la cosa più importante è capire come sta la squadra, a che punto è Mario Suarez nel suo percorso fisico e tattico, che ruolo può avere Mati in questa Fiorentina, se pensa ancora di puntare su Ilicic, se Gilberto è per ora fuori dai possibili titolari, se l’uso di Borja non rischia di essere un abuso in questa fase… inoltre Sousa è allenatore molto attento anche alle caratteristiche degli avversari, di cui non si è chiesto praticamente niente. Insomma è vero che rispondere è cortesia, ma in certi casi chiedere dovrebbe essere un dovere. E allora non ci rimane che aspettare e vedere domani che Fiorentina metterà in campo Sousa e siccome sarà un altro pomeriggio caldo, capire anche qual è la situazione fisica e mentale di questa squadra, che in questo avvio di stagione è stata molto altalenante. Potrebbe essere una preparazione diversa, potrebbe essere la difficoltà ad adattarsi ad una filosofia diversa, sperando davvero che non ci sia inquietudine anche all’interno della squadra.