Passaggio a vuoto

Potremmo dire anche stasera che abbiamo fatto una buona partita… che anzi, rispetto a Napoli, abbiamo avuto sempre in mano il pallino del gioco. Fatto sta che nei due incontri con due pretendenti al titolo abbiamo perso e, se ci mettiamo anche l’inaspettato KO in Europa League, la Fiorentina dopo la sosta è incappata in un pesante passaggio a vuoto. Ovviamente niente di allarmante, però ognuna di queste sconfitte ha messo l’accento su problematiche su cui Sousa deve lavorare con attenzione. Oggi purtroppo si è fatta sentire la mancanza di Alonso, sostituito a sorpresa da Bernardeschi: il ragazzo ha giocato una buona partita, però è suo l’errore in ripartenza che porta il gol di Salah, sbagliando anche la copertura sulla triangolazione. L’errore nel palleggio in uscita è uno dei rischi che la squadra accetta di correre… però occorre imparare ad essere più lucidi, perché come Ilicic a Napoli, anche oggi l’errore è stato determinante. Altra cosa, sono i nostri calci d’angolo: già con Montella spesso subivamo contropiedi devastanti… e questo vizio ha continuato ad esserci, ed oggi è stato letale. Altro aspetto rilevante è che i tecnici hanno già trovato le contromosse al gioco di Sousa: due linee serrate (la Roma ha giocato spesso con un 6-4 o un 5-5 una distanza di 5 metri fra le due linee) per togliere spazio ai trequartisti viola ed anche alle sponde di Kalinic. La Fiorentina ha avuto comunque la possibilità di colpire con il lancio a scanvalcare le linee, ma Kalinic stasera è stato sfortunato e magari anche non troppo lucido. Purtroppo è mancato un po’ anche Kuba… alla fine anche oggi come a Napoli, la poca lucidità sulle fasce ha inciso molto sul nostro gioco. Negli scontri ravvicinati a centrocampo, Borja e Badelj ne sono usciti un po’ ridimensionati, mentre ancora una volta confortevole la prova di Vecino.

A questo punto, dopo questa giornata, inizia per tutti e sopratutto per la Fiorentina un nuovo campionato: il passaggio a vuoto ci ha tolto il primato, ma la classifica è ancora buona. Adesso è quindi il momento di ritornare a giocare partita dopo partita, senza conti, senza euforie o vendette da compiere. Sapevamo e oggi ne abbiamo avuto la riprova che nella rosa la Fiorentina è inferiore almeno a 3 squadre e che solo con il lavoro, la ricerca del gioco, l’intensità, la grinta possiamo provare a competere con i migliori… cercando di arrivare fino a gennaio con una classifica che ci tiene in corsa. E’ tempo quindi di archiviare questo passaggio a vuoto e ritornare a pensare/giocare da squadra che ha solo fame di giocare e vincere, lasciando per ora agli altri ogni pretesa di diventare campioni d’Italia.