E’ chiaro che c’è un forte conflitto di interessi in ogni tifoso viola, alla vigilia dell’ultima partita del girone di Europa League: la Fiorentina la giocherà contro il Belenenses, modesta squadra portoghese, ma è comunque gara da dentro o fuori (come sappiamo la Fiorentina deve almeno pareggiare per guadagnarsi il passaggio del turno… fra l’altro sicuramente come seconda); in queste settimane molti si sono arrabbiati con Paulo Sousa per aver applicato un turnover esagerato contro il Lech, tanto da farci perdere i punti necessari e sufficienti per vivere questa ultima giornata in tranquillità. E siccome per la Fiorentina è vitale passare il turno, perché almeno così arriva una ventata di soldi nuovi e si mantiene vivo uno dei traguardi dichiarati ad inizio stagione, la ragione vorrebbe vedere in campo ancora i migliori, o meglio, quelli attualmente più affidabili. Però vai a leggere i giornali, i siti web, e trovi che domani è il turno di Babacar-Rossi, è l’occasione per rivedere Suarez, per rilanciare Rebic, per dare minuti a Gilberto, per ritrovare Mati e Pasqual… insomma alla fine turnover massiccio, perché va bene tutto, ma domenica c’è la Juve. Dissi già questa frase alla vigilia della partita contro il Lech ed oggi la voglio sottolineare ancora di più: sono molto più importanti (direi fondamentali) i punti di domani sera, che quelli contro la Juve. Dobbiamo essere consapevoli che oggi questa non è un’opinione, ma una verità, che magari non può piacere, ma è tale. E allora, se errare contro il Lech è stato umano (una delle rarissime occasioni in cui Sousa ed i suoi giocatori hanno sbagliato partita), perseverare sarebbe devastante. E secondo me non è una questione di turnover si, turnover no, come alcuni dei media stanno cercando di porre. La questione è: Sousa deve mettere in campo una Fiorentina altamente competitiva. E’ ovvio, direi naturale, forse necessario, cambiare alcuni interpreti rispetto alla partita di domenica contro l’Udinese, però il compito di Sousa è quello di non far perdere l’identità alla squadra in una partita delicata come domani. I viola devono scendere in campo e giocare da Fiorentina. E non dobbiamo neppure farci ingannare da una partenza della gara con poca intensità e con un’apparente disinteresse alla vittoria finale da parte del Belenenses, perché questa sarà la vera arma dei portoghesi: far andar via la partita su binari tranquilli, per sperare poi di trovare qualche zampata, quando la partita è sufficientemente addormentata. Non penso, infatti, che il Belenenses verrà per alzare i ritmi, pressare, sbilanciarsi per cercare i 3 punti ad ogni costo: dovranno essere i viola a farlo,in modo compatto, intenso… come quasi sempre ha fatto in campionato. E’ per questo motivo e più che mai che il tutto è nella mani di Paulo Sousa e del suo staff: è lui che conosce quanti e quali fattori possono essere cambiati, senza far cambiare il risultato complessivo. E’ ovvio che sono il primo a sperare che Sousa ce la faccia, potendo risparmiare più giocatori possibili per domani: ma domani non è serata per esperimenti, ma solo per certezze, perché ripeto perseverare sarebbe devastante. Poi venerdì mattina sperabilmente alcuni dirigenti viola andranno ad assistere al sorteggio, mentre tutta la squadra sarà insieme a noi concentrata per la partita di domenica.
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