La vittoria contro il Sassuolo aveva illuso molti tifosi, ma purtroppo era evidente che permanevano i problemi che la Fiorentina si porta dietro ormai dall’inverno e la brutta sconfitta di Udine lo dimostra. Sousa dice che non è un problema fisico, ma fa riposare Borja, Kalinic ed Ilicic nel turno infrasettimanale: sembra un po’ una contraddizione e lo è soprattutto perché la Fiorentina gioca per quasi un’ora con tre giocatori in meno perché Tello, Kuba e Bernardeschi in questa fase sono davvero impresentabili e talvolta dannosi. Per vari motivi dispiace fare questa considerazione, ma purtroppo questi sono i fatti: Tello, su cui forse ci eravamo illusi, sembra capire sempre meno partita dopo partita il nostro calcio e quello di Sousa; Kuba aveva fatto vedere qualcosina in autunno, poi dopo l’ennesimo infortunio non è stato più presentabile. Ed infine Berna, quello che forse ci ha fatto sognare di più, che sta passando una fase delicata della sua carriera (fra esplosione e l’Europeo) e questo lo sta pagando in modo pesante sul campo. Da un suo errore banale nasce l’azione del secondo gol dell’Udinese. Stasera comunque è stata serata no per molti: Alonso, nonostante l’impegno, ha perso questa volta il duello con Widmer (gran,bel terzino destro!); i tre nostri difensori hanno perso il duello contro il solo Zapata; abbiamo avuto invece più opportunità a centrocampo con Badelj e Vecino, che però non hanno mai trovato lo spunto vincente. L’ha trovato solo Tomovic, con un bel cross a Zarate, che alla fine dopo Ilicic è l’unico che ogni tanto trova la porta. Dopo lo svantaggio Sousa mette Borja, Kalinic ed Ilcic e qualcosa di più costruttivo si vede, qualche combinazione pericolosa al limite dell’area di rigore, qualche conclusione insidiosa… troppo poco comunque per raggiungere il pareggio contro un’Udinese che ha messo in campo una forza fisica davvero invidiabile. La vittoria di domenica quindi era solo una rondine che non fa primavera e continua quindi il letargo prolungato della Fiorentina, che non riesce a destarsi da questa situazione di smarrimento, talvolta di impotenza. Una situazione preccuppante perché può mettere in discussione anche il quinto posto… preoccupante soprattutto perché domenica arriverà una Juve ancora più determinata, fisica e cattiva dell’Udinese.
Non ho visto niente, mi sono ricordato che la Fiorentina giocava alle 22.44 giusto il tempo per vedere che eravamo sotto per 2-1, ma una cosa la indovino… lo schema era sempre il solito. Il solito schema di Sousa, quelli che cambiando gli interpreti lo schema non cambia.
I DV ci hanno dimostrato che non prendono decisioni affrettate e contano le pecore sempre e solo a maggio, per di più ci hanno dimostrato che continuano a dare fiducia e a far sentire il loro appoggio ai propri dipendenti, almeno quelli calcistici, fino in fondo. Quindi è molto probabile che Sousa sia l’allenatore della Fiorentina anche per il prossimo anno. Alla fine manca poco…
O cari amici, non sono d’accordo!
Io, come sempre, ho visto la partita (condizione che continuo a considerare necessaria per poter esprimere un giudizio, è una mia opinione e non me ne voglia Simone) e ritengo che la Fiorentina abbia giocato abbastanza bene soprattutto nel primo tempo, proprio quando non c’erano i 3 titolari.
Così come continuo a considerare preponderante per l’andamento di una partita lo spirito di squadra, la convinzione, il “cuore” rispetto ad altri elementi (pur necessari) come la tattica e la tecnica.
E’ naturale che in alcuni casi “l’attore” sia importante: se ha caratteristiche che mal si adattano ai compagni e che, soprattutto, lasciano poco spazio al “cuore” e più alla fredda tecnica, a quel punto anche le scelte hanno il loro peso.
Ma tralasciando considerazioni al di fuori della partita a me è sembrato evidente che dopo il primo gol (errori difensivi inaccettabili su corner) l’andamento sia stato solo Viola con un progressivo possesso palla, un sempre più convinto “pressing alto” e uno Zarate che da unica punta (ecco il cambio tattico che volevi, Simone) circondato da generosi corridori e crossatori (senza “palI(li)cic” fermi in zone strane del campo) è riuscito a segnare e complessivamente l’Udinese si è limitata a giocare nella propria area.
Al netto di 2 azioni-tiro (perchè loro tirano sempre al contrario di noi) come al solito “regalate” con errori difensivi di livello amatoriale, la Fiorentina ha pareggiato e poteva realizzare il vantaggio più volte (su tutti Bernardeschi-la-tocco-sempre-almeno-3-volte).
Poi nel secondo tempo, dopo aver preparato con fatica la tavola e il desinare, appena seduti ci siamo addormentati e ci siamo svegliati solo quando la faccia era immersa nel piatto di minestra ormai svuotato dal gattino-Udinese che si era leccato indisturbato per 10/15 minuti di secondo tempo tutta la partita.
Poi hai voglia a riattizzare il foco per un’altra minestrina, un volta spento.
Speriamo sia pronto per domenica, ma non ho dubbi, il problema e che li al desco ‘un ci sarà un gattino, ma una tigre.
Forza Viola
PS: una saluto e un abbraccio agli amici Davide e Simone che continuo a leggere, eh!
Gattaccio
Oh Gattaccio… qual buon vento.
Tu hai ragione ma non ce la faccio proprio più a guardare la Fiorentina, però l’ammetto e tutto quello che dico sono supposizioni di quello che ho visto prima. Te parli di fuo spento e ci azzecchi benissimo: alla Fiorentina si è spento il fuoco, che poi fuoco non è mai stato, era solo una stufetta elettrica che faceva tiepido.
Dalla 27° con il Napoli ad oggi sono 10 partite condite da 4 sconfitte e 5 pareggi. Tra cui 3 scialbissimi pareggi con le ultimsissime della classifica.
Per me ci sono dei giocatori iper valutati che ho nominato e rinominato in questi anni ma le ultime partite della Fiorentina dimostrano in maniera troppo evidente che non è tanto un problema di singoli ma di gruppo, di stufetta elettrica per fare tiepido ormai spenta, di attenzione ormai calata, di pensieri rivolti all’anno prossimo magari lontanto da Firenze, e per me, una situazione del genere è imputabile solo all’allenatore. Non posso e non voglio pensare che sia la società, per meglio dire la proprietà.
Ma si sa che dopo un allenatore buono ce n’è uno meno buono e dopo quello meno buono arriva quello nuovamente buono, quindi non ci rimane che aspettare il prossimo. Ci ricorderemo di Paulo Sousa per le tante chiacchere.
Voglio un allenatore da Fiorentina!