Aria fresca

Mentre dalle nostre parti si stanno avvicinando timidamente le prime brinate, a Baku la Fiorentina si ritrova un campo innevato ed una temperatura sotto zero. Non una bella situazione per partite da giocare in mezzo alla settimana, in mezzo ad un tour de force lungo ed impegnativo, ma quantomeno quest’aria fresca deve aver rifrigerato un po’ le idee di Sousa: finalmente infatti abbiamo visto un centrocampo a tre, con Badelj mediano e due mezzale vere come Vecino e Cristoforo. E mentre sulle qualità del primo non abbiamo dubbi (ha trovato anche il gol del primo vantaggio), continua a suscitare sempre più interesse anche la figura dell’uruguaiano: a me piace, perché ha qualità, ha corsa, ha i tempi degli inserimenti in area, è giovane, spavaldo, ma (almeno sembra) con la testa sulle spalle. Aria fresca anche sulle fasce, con Chiesa dal primo minuto al posto di Tello e maxi Olivera sulla sinistra. C’è anche Babacar: in questo caso secondo me Sousa continua a vedere le cose al contrario, visto ch Kalinic sembra tanto efficace e produttivo in trasferta, quanto Baba lo è in casa. Ad ogni modo, in questo assetto molto simile ad un 3-5-2 si è visto una Fiorentina più quadrata, ovviamente più sicura a centrocampo, più presente sulle fasce, dove Chiesa non avrà la velocità di Tello, ma da forza, grinta e comunque qualità. C’è da dire che in Europa per vincere occorre aumentare ancora l’intensità in campo, perché alla fine una squadra modesta come il Qarabag è riuscita a metterci un po’ in difficoltà con la sola arma del pressing, della corsa a tutto campo, delle pedate nelle caviglie, date al momento giusto. per il resto non c’è stata gara e la cosa più importante è ovviamente il risultato, una vittoria che ci consacra giustamente al primo posto di questo girone. Però penso sia importante anche tornare a casa con un po’ di aria fresca per Sousa, con il primo gol in maglia viola di Chiesa e con la consapevolezza che ci può essere una Fiorentina migliore. Per il momento godiamoci questo passaggio del turno, sperando che al ritorno a Firenze tutto questo non svanisca come sempre nell’idee confuse del nostro tecnico.