Prova di umiltà

Riparte l’Europa League, riparte la ricerca della Fiorentina dell’era Della Valle di un trofeo che inizia a mancare (da) molto. Per vincere servono molte componenti: il tecnico, la squadra (la Fiorentina ha vinto anche con squadre forse meno attrezzate di queste), la fortuna, la determinazione e l’umiltà di affrontare certe gare guardando in faccia l’avversario, senza guardarsi troppo allo specchio. Quella di stasera è proprio una gara di queste, perché sappiamo che il Borussia non di Dortmund è una squadra che magari non sa imporre il suo gioco, non sa attaccare a pieno organico, ma ha grande capacità di contenimento e forza fisica, velocità e qualità per ripartire in contropiede e attaccare gli spazi. Insomma le classiche doti che possono mandar la Fiorentina di Sousa fuori giri se si incamponisce in un possesso palla esasperato, che porta ad uno sbilanciamento in avanti anche di centrocampo e difesa. Una situazione tattica che rischia di farci male sia stasera, sia poi in casa se ci fosse da recuperare. Mi piacerebbe allora che Sousa superasse questa prova di umiltà, cercando di giocare in modo più abbottonato, cercando magari più la profondità di Kalinic al momento buono, piuttosto che invitare sempre la squadra a salire. In altre parole sarebbe auspicabile un centrocampo a tre ed un giocatore di raccordo che potrebbe essere Berna, con poi Kalinic e Tello più vicini e centrali, oppure magari Cristoforo e solo il croato di punta. Le opzioni ci sono, speriamo ci sia anche questa prova di umiltà di Sousa, riconoscendo che l’impostazione tattica del Borussia potrebbe essere più determinante della impostazione tattica del nostro tecnico e che nell’ottica dei 180 minuti, la prima legge che vale specialmente in trasferta è: “prima cosa non prenderne”. In conferenza stampa a dir la verità Sousa ha dato più segnali di superbia che di umiltà dicendo che la Fiorentina ha i suoi modi per far male… speriamo solo che sia pretattica.