Stiamo prendendo un po’ gusto a cercare l’aggettivo giusto per una vittoria. Già, perché con quella a Cremona la Fiorentina ne ha messe in fila tre in campionato e 5 in totale con la coppa. Siamo passati dalla vittoria un po’ in apnea a Verona, a quella esaltante con il Milan, intervallate dalla rimonta con il Braga e quella di misura con il Sivasspor. Oggi non ho visto il primo tempo, però nella ripresa ho visto una squadra che prima ha cercato e trovato il raddoppio e dopo ha accettato di compattarsi dietro per reggere alla pressione della Cremonese. In altre parole, stiamo vincendo, stiamo spesso giocando bene, siamo abbastanza concreti e siamo convincenti. Come c’era da aspettarsi, oggi Italiano ha fatto anche un discreto turn-over. Questo non ha snaturato però il comportamento della squadra. Anche per questo siamo convincenti. D’altra parte, abbiamo passato gran parte del campionato dove le uniche alternative per le ali erano Saponara e Kouamé (che spesso era anche il migliore). A centrocampo dovevamo fare affidamento sempre su Duncam, inizialmente anche su Maleh, oltre a far fare gli straordinari a Bonaventura. Il turnover e i cambi di Italiano oggi sono di un altro livello. Questo perché sono cresciuti anche giocatori attesi per molto tempo, come Dodò, come soprattutto Mandragora e Cabral.
E parlando dei singoli, sembra che lo stesso Ikoné sia in crescita. Se devo essere sincero, da quando l’ho visto io non mi ha convinto molto. Un po’ meglio Brekalo, specialmente nel secondo gol, anche se si nota che il calciatore deve ritrovare il passo e il ritmo gara. Gonzalez è entrato un po’ pigro. Anche Dodò penso abbia dato il meglio nel primo tempo. Nella ripresa era stanco. Il centrocampo Amrabat-Mandragora-Barak è parso moldo solido e anche in grado di creare. Nell’ultimo quarto di gara però è andato in difficoltà. Mi è piaciuta anche per questo la coppia centrale e, in general, tutta la linea difensiva, compreso Amrabat. Infatti, quando non riuscivamo più a fare un buon pressing (anche Jovic è entrato pigro) e quando è venuto meno il filtro a centrocampo, la difesa ha accettato e spesso vinto tutte le sifide su lanci lunghi e recupero seconde palle. Sono contento infine per Abra-Cabral. Si vede che è disposto anche a fare gare di lotta in ogni zona del nostro attacco. Ma si vede anche che il gol adesso ce l’ha nella mente e appena c’è l’occasione lo trova.
Si, siamo convincenti perché non siamo più monotoni e soprattutto abbiamo adesso una rosa di giocatori in buone condizioni. Abbiamo comunque due grosse insidie prima della pausa. Il ritorno in Turchia e poi la gara contro un Lecce sopresa del campionato ma in questo periodo un po’ ferito, e anche per questo maggiormente pericoloso.
Io ho visto anche il primo tempo, di una bruttezza unica, però abbiamo fatto gol su azione di rimpallo e incanalato meglio la partita.
Secondo tempo in controllo fino a quando hanno retto le energie. Continuo a non capire il perché di cerchi rischi evitabili.
Segnali di miglioramento da parte di Dodo nonostante qualche giocata ancora inconcepibile e di Cabral che segna e che fa a spallate (speriamo sia questo il vero Cabral). Con un centravanti che regge qualche pallone è nettamente più facile giocare. Ikonè continua ad essere una variabile impazzita, non sai mai cosa aspettarti, genera scompiglio e poi tutto si risolve in una bolla di sapone. Fino a che c’è solo lui fumoso possiamo anche permettercelo, ma quando i fumosi sono due la squadra soffre.
Rimango dubbioso