E dopo questo pareggio e una partita sinceramente bruttina, arriva anche per l’era Commisso la prima finale! Ci andremo a giocare la Coppa Italia contro l’Inter, a Roma il 24 maggio, nove anni dopo la sciagurata serata di O’ Carogna. E’ la prima finale che ci regala e si regala Italiano, nel calcio che conta. Ancora molto freschi della serata brivido con il Lech, la Fiorentina ha optato per una gara abbastanza attendista. La scelta alla fine è stata anche sensata. Abbiamo rischiato quasi niente, abbiamo avuto qualche sporadica occasione di segnare. Però ha dimostrato, se ce n’era bisogno, che se una squadra gioca solo attendendo gli attacchi con baricentro alto dell’avversario e l’avversario invece decide di stare basso e di non rischiare molto, perde il calcio e vince la noia. La Cremonese ha provato ad alzare il ritmo solo verso il 75°, sperando nell’episodio buono, ma durando alla fine poco più di 5 minuti. La Fiorentina ha retto senza troppo affanno e ha avuto poi almeno un paio di possibilità di andare a segnare e chiudere la pratica qualificazione.
Andando sui singoli, continua la difficoltà di Barak e anche Gonzalez sembrava un po’ in affanno. Ancora trasparente la prova di Ikoné. Per gli altri almeno la sufficienza è meritata. Si vede però che i giocatori che hanno giocato maggiormente sono un po’ ingolfati, in particolare Cabral e Mandragora. Castrovilli invece non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, ma è importantissimo portarlo nella condizione migliore. Sono stato contento invece dell’ingresso di Ranieri. Sinceramente mi sembra uno dei più lucidi anche nella linea difensiva e questa è una cosa da tener conto.
Siamo alla fine di aprile e la bella notizia è che la Viola non è sfiorita. Anche maggio sarà un mese da vivere con orgoglio e passione, con tre partite di importanza assoluta intervallate da 6 partite di campionato dove l’obiettivo sarebbe quello di raggiungere l’ottavo posto, per non avere rimpianti.
Lascia un commento