Vittoria vibrante

Partita europea vera fra Fiorentina e Genk, dove era evidente che le squadre si conoscevano, si temevano, ma non hanno risparmiato a colpirsi o a tentare di colpirsi. E’ stata anche partita ruvida e a tratti dura, anche se quasi mai cattiva. Alla fine, meritatamente i tre punti l’ha presi la Fiorentina ottenendo una vittoria vibrante e molto importante. Ci consente infatti di superare il turno. Peccato per il gol al 98-esimo degli ungheresi del Ferencvaros che ci obbligano a non perdere l’ultima gara per passare come primi. Molto importante finire in testa perché ci fa risparmiare due gare in un momento che sarà decisivo anche per capire le ambizioni in campionato. D’altra parte la vittoria all’ultimo secondo del Ferencvaros con il Cuckariki ci fa capire che gli ungheresi non sono imbattibili. Partite europee vibranti come quella di ieri sera meriterebbero anche un arbitraggio più degno. Per fortuna alla fine non ha pesato sul risultato, ma certe cose sono davvero intollerabili e la Uefa dovrebbe fare qualcosa.

Venendo alla gara, la Fiorentina nella prima mezzora è stata in difficoltà. Nonostante riuscisse anche a creare qualche pericolo per la porta belga, ha rischiato davvero molto in un due/tre circostanze. Difficoltà nate soprattutto dalle difficoltà dei nostri due terzini, Biraghi perché troppo lento rispetto al suo avversario diretto, Parisi perché sempre più impacciato e forse un po’ frustrato da questa sua posizione innaturale. Difficoltà legata anche alla forte fisicità, capacità di corsa e, occorre dirlo, anche coraggio e sfrontatezza del Genk. Italiano ha schierato a sorpresa (ma secondo me neppure tanto) Kouamé punta centrale. E’ l’unico in questo momento capace di lottare, buttarsi su tutti i palloni, tentare qualcosa senza troppi retropensieri. Ha un po’ sacrificato Nico sulla sinistra per far giocare Ikoné. Prestazione bruttina del francese, però rispetto a Sottil e Brekalo, prova a uscire dalla sua mattonella, si accentra, tenta qualcosa, si abbassa. Movimenti necessari nel gioco di Italiano. Risultati purtroppo sia per lui, sia per Koaumé non sono stati certo confortanti, ma almeno hanno creato un po’ più di rumore. E la Fiorentina le sue occasioni le avrebbe avute, proprio con Ikoné, con salvataggio sulla linea, Nico, con palla ciccata a 5 metri dalla porta. Poi alla fine il solito svarione sulla nostra destra e svantaggio. Una reazione rabbiosa ha portato per fortuna al pareggio in pochi minuti.

Nella ripresa si è voltato pagina. Una pagina speriamo anche nuova per la Fiorentina. Sistemata la fascia destra con Kayode e ritrovata un po’ di serenità la Fiorentina ha iniziato a dominare la partita. Per rispondere a quanto scriveva Alberto nei commenti del post precedente, Italiano ha giocato anche la carta Beltran seconda punta. Entrato al posto di un Barak pericoloso in due/tre occasioni, ma ancora non in piena condizione. Da una bella giocata in verticale Ikoné, Beltran, Kayode è arrivato il rigore e il definitivo vantaggio messo a segno da Nico Gonzalez, che sui rigori per ora è impeccabile. Interessante anche l’esperimento dei due mediani Arthur e Maxime Lopez, scelto da Italiano perché il Genk giocava a uomo sul nostro player.

Se ce n’era bisogno la partita di ieri sera ha dimostrato che i terzini per il nostro gioco sono importanti almeno quanto le ali. E che le ali a loro volta devono diventare spesso punte vere nei movimenti, cosa che né Sottil, né Brekalo hanno. Si è visto Beltran seconda punta, che però diventa alternativa a Bonaventura. Non si è visto il gol delle punte centrali. E questo continua a essere il problema. Perché sarà il gioco, sarà il centravanti di difesa, sarà quello che volete, ma quando passano decine e decine di palloni negli ultimi venti metri, non dico che bisogna fare un gol a partita come faceva Bati e come ha fatto anche Vlahovic con Italiano, ma almeno per sbaglio qualche gol in quasi venti partite bisogna farlo!