Purtroppo questo campionato sta decisamente prendendo la piega che temevamo, ovvero l’anno dei rimpianti. Ennesimo rigore decisivo sbagliato, il quarto addirittura. Ennesimo gol allo scadere che ci toglie punti determinanti, dopo Lecce. Fermando orologio al 90° esimo a Lecce e stasera, la Fiorentina aveva 5 punti un più. Nel doppio scontro con la Roma abbiamo di fatto regalato quattro punti. Sta diventando l’anno dei rimpianti perché la Fiorentina non solo aveva la possibilità di, ma si è creata con il gioco, con la determinazione, con la fortuna, l’opportunità di. Siamo alla terza gara del famoso girone di fuoco. Non abbiamo mai perso, ma potevamo fare bottino pieno e invece abbiamo due pareggi che ci tengono troppo a distanza dal treno Bologna, Roma, Atalanta e con Napoli e Lazio appiccicati. C’è davvero molto rammarico. Ovviamente non dobbiamo mollare, ma la strada si fa sempre più in salilta.
Giusto comunque commentare la gara ed evidenziare gli elementi di merito. Arrivava una Roma trionfante, la squadra più in forma dopo l’Inter, battuta appunto solo dai nerazzurri. Che fra l’altro, non so se qualcuno l’ha notato, De Rossi fa giocare in modo molto similare alla Fiorentina di Italiano, con pressing alto, molto giro palla con partenza dal basso, appoggio sulla punta e sfogo sulle fasce. Può farlo con giocatori che hanno un valore di mercato almeno il doppio dei viola. La Fiorentina ha dimostrato, però, di avere una forta identità di squadra, che ovviamente non si improvvisa. E nel primo tempo ha messo sotto la Roma, segnando purtroppo solo una rete nelle n occasioni create. Gran lavoro di Belotti, finalmente una buona prestazione di Sottil, abbastanza bene anche Nico, bene Bonaventura. E bene anche Biraghi e Kayode che hanno fatto funzionare bene le catene sulle fasce. Sempre attenti sia i centrali difensivi che quelli a centrocampo. Davvero un peccato aver chiuso con un solo gol di vantaggio. Peccato anche che De Rossi sia stato più veloce di Massa a prendere la decisione di far uscire Mancini. Nella ripresa la Roma ha aumentato molto la pressione, cercando di costringere i viola nella loro metà campo. Un po’ c’è riuscita, ha trovato il pareggio, ma non è bastato per domare i viola. Con la solita sovrapposizione a sinistra, Biraghi ha trovato il cross per un Belotti sempre pronto a lottare e nel caso specifico a fare un ottimo assist per Mandragora. E dopo poco lo stesso Belotti si fa gioco di Paredes, fallo, rigore, niente ammonizione, tiro, parato. E qui sono entrati i brutti presentimenti. Certo, al 94-esimo, con area liberata con palla lunga sembrava davvero fatta. E invece niente. La famosa palla in mezzo e preghiera ci ha di nuovo messo in punizione.
Difficile e direi anche non corretto stasera trovare degli insufficienti. Purtroppo è dovuto uscire Nico all’intervallo, speriamo che non ci siano particolari problemi. Ikoné non ha fatto molto, ma non ha fatto neppure particolari danni, come temevano in tanti. E’ stato forse un po’ troppo leggero Arthur sul pallone rinviato a tempo scaduto, ma sarebbe davvero ingiusto prendersela per questo. Alla fine gioisce la Roma, perché con questo pareggio ci tiene a distanza. Poi magari si potrebbe riflettere che in questo ciclo di gare molto complicate non siamo la vittima sacrificale per definizione, ma come detto i rimpianti iniziano a essere troppi.
L’anno dei rimpianti e l’anno di Ikonè… che non ha fatto danni. Infatti in 45 minuti è entrato 9 volte in gioco, una volta per difendere, 8 volte per attaccare con 4 passaggi all’indietro, 2 passaggi sbagliati, 2 passaggi in orizzontale di cui solo uno in zona attacco, quando ha dato un mezzo pallone in zona area di rigore ma molto defilato sul calco d’angolo. Se questo lo considerate un calciatore e lo considerate non fare danni nel calcio moderlo… Un allenatore che mette in campo Ikonè non può volere il bene sportivo della Fiorentina, però oggi contano anche i soldi quindi è chiaro che non ci possiamo mettere sul groppone una minusvalenza da 10 milioni. Chissà però cosa preferirebbe Rocco, se beccarsi la minusvalenza oppure giocare in Europa l’anno prossimo.
Un’altra cosa che considero assurda, parecchio da playstation, è il mettere in campo tre giocatori nuovi all’91-esimo. Avete mai provato a giocare una partita di calcio in mezzo al campo? A correre, rincorrere, fare i contrasti, prendere e dare le pedate? Oppure il calcio lo avete visto sempre da lontanto? Dalla tribuna o dalla curva? E avete mai provato a subentrare alla fine della partita? Vi siete riscaldati bene, benissimo, ma quando entrate in campo siete bellini puliti, con la tenuta da gioco intonsa, così come è intonsa la vostra predisposizione alla partita, alla lotta. Chi sta in campo ormai da novanta minuti è tutto sudicio, sudatissimo, ha già preso e dato qualche pedata, ha la bava alla bocca, l’adrenalina a mille. I primi cinque minuti siete agnellini tra un branco di lupi. Ecco perché Arthur è stato troppo leggero sul pallone a tempo scaduto. E’ mai possibile che un allenatore di serie A sostituisca il 30% della squadra quando mancano tre minuti? E’ mai possibile che tolga i due centrocampisti, che sono il 100% del tuo centrocampo, che hanno giocato bene, che ti hanno retto tutta la partita, che ormai devono solo rinviare gli ultimi palloni? E’ possibile si, alla playstation. Vuoi perdere tempo? Cambi Belotti per Nzolà, basta, gli altri li tieni dentro perché sono dentro la partita. Invece secondo il Guardiola di Firenze, e per tutti gli allenatori da playstaion, i giocatori si possono sostituire come le figurine.
Poi c’è il discorso dei rigori, che è tanto simile al disorso portieri: nei primi anni di Guardiola c’erano i portieri in continua competizione, e lui li alternava arrecando danni al portiere più forte (Terracciano) e a noi (la Fiorentina), da quando è andato via Gollini, abbiamo finalmente un titolare che, in serenità e da professionista, svolge il suo ruolo degnamente. Con i rigori il discorso è lo stesso, tutto è nato quando lo battè Bonaventura e in campo c’era Beltran che aveva realizzato il rigore precedente. Sarebbe stato troppo facile dare continuità a Beltran, l’allenatore da playstation estrae una nuova figurina e sceglie Bonaventura che sbaglia e da toglie certezze a tutti. Io capisco la concorrenza tra i calciatori, spinge tutti a migliorarsi, ma non capisco la concorrenza tra i portieri e tra i rigoristi, quelli sono ruoli delicati, dove l’aspetto psicologico è molto più importante dell’aspetto fisico. Non alla playstation però… Contesto inoltre la scelta di Biraghi rigorista, Biraghi l’ultimo che aveva battuto lo aveva sbagliato a Monza o a Cagliari, che si fa? Si pesca lui? Il mago di Brozzi è attendo ai moscerini ma non sa riconoscere le montagne.
Una cosa positiva però l’ho vista, sarà stata una scelta di Guardiola? Una necessità? Un caso? Abbiamo giocato con un atteggiamento un po’ più difensivo, abbiamo aspettato spesso sulla riga del centrocampo, non abbiamo mai portare il pressing oltre la loro trequarti. Questo, oltre che farci risparmiare energie, ha obbligato loro a giocare nello stretto, che è più difficile, e non ci ha fatto prendere nessun contropiede.
Poi mi sono riletto quello che ha scritto Davide “De Rossi fa giocare in modo molto similare alla Fiorentina di Italiano, con pressing alto, molto giro palla con partenza dal basso, appoggio sulla punta e sfogo sulle fasce. Può farlo con giocatori che hanno un valore di mercato almeno il doppio dei viola.”.
Quindi una squadra che vale almeno il doppio della Fiorentina e che gioca come fa sempre la Fiorentina avrebbe nettamente meritato di perdere perché finalmente la Fiorentina non ha giocato da Fiorentina, non ha fatto pressing altissimo, non ha sempre difeso a centrocampo, non ha concesso un contropiede e la conclusione non è che il modo di giocare di Guardiola è sbagliato? E allora viva Guardiola, il gioco da playstation e i tifosi che fanno OHHHHH. Manca solo Cerci.
Chiudo facendo i complimenti a Sottil, che non ha giocato benissimo ma non ha giocato nemmeno alla playstation e ha fatto prendere due ammonizioni, a Belotti che è un uomo di peso e non si risparmia, a Bonaventura che se non viene impiegato a caso a rincorrere è sempre decisivo, e anche a Lopez e Mandragora, anche loro, se impiegati dentro una squadra che non corre a vuoto, possono giocare. Alla fine abbiamo pareggiato e i più si accontenteranno di tirare in ballo la sfortuna e l’arbitro, negandosi l’evidenza che quando si sta troppo “on the edge” le certezze sono sempre labili, l’allenatore fa bella figura e i punti non arrivano.
Sinceramente Simone mi sembra un po’ un commento in preda al delirio. Ieri abbiamo fatto pressing alto quando dovevamo, abbiamo arretrato compatti quando dovevamo, come la Fiorentina fa quando è in condizione mentale e fisica, senza creare vuoti ed evitando errori individuali.
Capisco che hai giocato a calcio, ma dare la colpa nel mettere tre uomini freschi al 90°, che hanno fatto perdere 1 minuto abbondante, quando alla fine si doveva solo fare un po’ di pressing per evitare troppe palle in area mi sembra veramente una lettura della partita viziata dalla rabbia di prendersela con qualcuno… un po’ il Giachetti di “Non ci resta che piangere”. Belotti fra l’altro aveva la lingua a terra. Era già entrato Duncan al posto di Sottil. Barak poteva portare fisicità. Questi dovrebbero essere professionisti, che sono pronti in ogni momento a entrare in campo e dare il massimo. Arthur è andato leggero, come Kayode quella palla poteva mandarla 30 metri più avanti, o qualcuno doveva vedere il taglio di Llorente… se uno sbaglio c’è stato è ovviamente dentro l’area di rigore, dove c’erano i 4 difensori presenti dal primo minuto, con tanta adrenalina, ma forse con un po’ appannati, tanto da non fare l’ultimo scatto per evitare il tiro a tempo scaduto.
Non lo volevo dire, ma De Rossi è venuto a Firenze pensando di venire a insegnare calcio e se va via felice per il punto raccattato all’ultimo secondo, dopo aver preso una lezione di calcio, perché nel primo tempo ne poteva prendere 3 e con il rigore la partita sarebbe finita. E appunto, con una rosa che vale il doppio di quella della Fiorentina. Certo, nella ripresa avere Nico e Arthur al top avrebbe fatto ancora di più la differenza. Ma questo passa il convento e con questo stiamo cercando di lottare.
Poi Italiano andrà via e verrà un altro a cui, dopo qualche mese, saremo pronti a insegnare calcio, perché alla fine, chi è che non ha giocato un po’ in vita sua?
E’ un anno e mezzo che infamo Ikonè. Sono due mesi che ho smesso di farlo ormai per me non esiste più. Mi fa specie che adesso da tutte le parti (radio,tv etc ) tutti se la prendano con Ikonè. Ci voleva tanto a capire che è un bluff? Detto questo non sono daccordo con Simone, qui non è questione di cambi è questione di giocatori. Se segni il rigore la partita è finita. Se Duncan tiene palla e corre in avanti (che trallaltro era fresco) e poi si fa fare fallo (come avrebbe fatto il 90% dei giocatori di calcio del mondo) la partita sarebbe finita. Tutto il resto sono chiacchiere dovute alla delusione che abbiamo tutti. I rigori li tirano i giocatori, gli allenatori sperano.. che facciano goal. Noi ne abbiamo sbagliati troppi e ahimè paghiamo il conto!
Vediamo di non sbagliare la partita di coppa!!