Ho visto purtroppo solo il secondo tempo. Mi sembra di aver capito che il primo è stato molto tattico, molto rude, spigoloso. Unico modo che poteva avere il Genoa di un Gilardino comunque intelligente per giocarsi la partita. La ripresa non è stata molto diversa, ma piano piano è venuta fuori la qualità della Fiorentina. Squadra tosta, dai piedi buoni e anche con qualche buona idea di calcio. E allora, dopo questi altri punti conquistati in una partita molto complicata e chiusa mi viene da dire solo… Attenzione! La Fiorentina c’è, con la testa, con le gambe e con i piedi. Ovviamente attenzione anche a non perdere la concentrazione, a non dimenticarsi lo stato d’animo generale di un mese fa. Attenzione, perché domenica a Torino sarà un’altra battaglia dura, da combattere punto su punto, botta su botta. Così come le partite successive.
Venendo alla gara, Palladino ha rinunciato a tre perni della squadra, Comusso, Cataldi e Kean, oltre che al regista Adli. Con Kouamé al posto di Kean la Fiorentina perde non solo in tanta qualità, ma anche nella possibilità di salire appoggiandosi al centravanti o di tentare di prendere alle spalle gli avversari andando in profondità. Ed ecco che allora, specialmente con ingresso di Adli, si è giocato molto sul giropalla scivolando sugli esterni, mettendo specialmente da destra cross con il tentativo di trovare la difesa del Genoa non preparata, o tendando 1 contro 1 con Sottil. Il gol alla fine arriva con il primo tipo di azione, con una giocata prolungata sulla destra fra Adli, Colpani, Beltran, il cross di quest’ulitmo e la zampata di Gosens che sa occupare l’area avversaria davvero molto bene. Una risorsa che ancora stiamo sfruttando poco. Devo fare i complimenti a Sottil, fra l’altro sanciti da un abbraccio e un “bravo, bravo, bravo” del mister alla sua uscita. Non si è fatto intimorire da marcature sempre al limite e spesso oltre il fallo, con un arbitro in alcuni casi anche irritante. Le ha prese, ma a testa bassa ha corso avanti e indietro, cercando di mettere sempre in difficoltà il suo avversario. Peccato che nella decisione finale ancora non abbia lucidità che deve avere uno del suo ruolo. Molto bene Beltran che, come dicevo a Simone, possiamo chiamarlo come vogliamo, ma è un totocampista avanzato. Che è un po’ quello che abbiamo detto e abbiamo visto fare a Gudmundsson. Sono contento che anche Quarta si sia preso un po’ la scena, anche se, concordo con Simone, anche ieri qualche disattenzione l’ha avuta. I complimenti vanno anche a De Gea ovviamente. Mi preme però dire che ha parato quello che un portiere di una squadra che punta a qualcosa oltre la conference deve parare.
Un grosso applauso va all’atteggiamento di tutta la squadra. Si respirava anche da casa l’aria che c’era al Marassi, con un pubblico che spingeva al massimo, senza la presenza dei tifosi viola. Si percepiva che i giocatori del Genoa hanno spinto al massimo delle loro possibilità, sempre con entrate rudi, a volte violente, andando su tutte le seconde e anche terze palle con un impeto che non è facile vedere in serie A. La Fiorentina ha tenuto botta, pur subendo in alcuni frangenti questo atteggiamento, ma non tirandosi indietro e cercando di giocare con qualità quando aveva l’occasione. Una grande prova di squadra compatta, pronta ad affrontare queste sfide. Ci vogliono i giocatori giusti, ma, considerando anche le assenze, ci vogliono anche le motivazioni giuste e le idee giuste. E su questo un bel bravo se lo merita anche Palladino.
Un pensiero finale all’esordio di Rubino, che esordisce a 18 anni in una partita complicata e in un frangente molto delicato della gara. Significa fiducia del mister, fiducia della società. E quindi merita davvero un grosso in bocca al lupo.
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