Non è servita la pesante contestazione, non sono serviti gli ultimatum, non riesce niente a destare questa Fiorentina dal suo essere a tratti buona squadra, per il resto squadra insicura, distratta, debole, praticamente indifesa: è così che è nato anche questo pareggio, dopo aver segnato, raddoppiato, sfiorato più volte il terzo gol, con un improvviso letargo, da cui si sono svegliati solo gli ultimi 5 minuti, contro un toro fra l’altro molto più in difficoltà di noi. E allora buonanotte Fiorentina, buonanotte campionato… da ora in poi ti troveremo sicuramente nei sogni di qualche futuro colpo e soprattutto negli incubi di perdere i giocatori migliori. In tutto questo il vero pifferaio è Sousa, che è veramente riuscito a rendere tutti sempre meno sicuri del loro ruolo e delle loro capacità: un Sanchez ormai completamente spaesato (oggi terzino a sinistra), un Borja che non si ricorda più come mai tutti lo volevano in nazionale… senza considerare i suoi cambi, che tengono in campo un Tello come al solito inutile, togliendo Saponara, unica nota positiva di oggi, dimostrando di essere un giocatore di ottima qualità ed ottimo temperamento. Difficile capire perché non poteva essere in campo o quanto meno in panchina nella gara più importante della stagione contro il Borussia. Gonzalo e Badelj a tratti sembrano davvero giocare da ex, mentre Salcedo dimostra di essere ancora molto acerbo per questo campionato. D’altra parte con questo schieramento autolesionista perdiamo sempre il centrocampo e i difensori sono destinati sempre a far figurette, nonostante Astori cerchi sempre di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Bene come al solito Chiesa, ma il ragazzo è esausto: ovviamente è stato in campo fino alla fine, ma si è trascinato per oltre mezzora… nell’azione del pareggio ha palesemente alzato bandiera bianca.
Sousa dice di essere tranquillo perché lavora con onestà… come dire, ci mancherebbe anche che fosse disonesto: questa squadra meriterebbe e soprattutto meritava di avere un tecnico che provasse a raddrizzare la stagione sfruttando al meglio la rosa. Oggi forse è davvero troppo tardi per tutto, anche per rifarsela con l’allenatore. La speranza è che Corvino abbia già dato tutte le rassicurazioni del caso ai giocatori da cui si vuole ripartire, per evitare che un eventuale strazio finale e le inevitabili polemiche faccia prendere ai giocatori decisioni per noi penalizzanti. Per il resto ci possiamo anche appisolare, come fa ormai ogni volta la Fiorentina, sperando di non avere troppi incubi da qui a maggio: buonanotte.
Mi fa piacere sentire di un Saponara di temperamento, quello che ci manca più di ogni altra cosa.
Ho visto e rivisto l’azione del secondo gol loro che credo emblematica della filosofica calcistica del mago Paulo Sousa Canà.
Borja Valero (l’uomo tappeto perché fa sempre quello che dice l’allenatore), tocca di fino in area di rigore per Chiesa, che non si muove ormai asciuttissimo di energie dopo averle sprecate tutto in un ruolo assurdo. La palla arriva a quelli del Torino, con la difesa viola presa in contropiede al limite dell’area e uomo libero alla nostra sinistra che può insaccare comodamente. A sinistra doveva esserci Tello ma lui pensava ad attaccare e non a difendere. Solo dopo, al 43-esimo, lo stratega Sousa ha pensato che fosse il caso di sostituire Tello con Olivera.
Mi chiedo come si possa essere così auto-lesionisti da concedere tutto quanto al 40-esimo del secondo tempo e come si possa continuare a spremere tutta la squadra in un gioco assurdo e senza senso che può soddisfare solo i tifosi che fanno OHH…
Il calcio è un gioco maschio, fatto di palle sparate in tribuna e di palle messe in campo, se l’allenatore sceglie sempre di mettere in campo chi le palle non le ha, i risultati non possono che essere questi.
Quando arrivò Corvino 10 anni fa la Fiorentina intesa come socità di calcio di serie A praticamente non esisteva. Oggi c’è una società e c’è una squadra fatta di tanti ottimi elementi. Servono dei ritocchi ed un allenatore che non faccia danni. Sarà il 2017 l’anno giusto?
Ma insomma!!
Sono capitato su questo sito 5 anni fa e mi piacquero i toni civili e l’equilibrio nei giudizi che consiste anche nel saper fare un passo indietro di fronte alla competenza dei professionisti che fanno questo mestiere tutti i giorni e che sanno valutare aspetti che dallo stadio o dalla tv nemmeno si vedono.
Invece in quest’ultimo anno, prima Simone e poi anche Davide, vi siete incaponiti a criticare solo l’allenatore sulla base di ragioni tattiche capziose e soprattutto presunte, visto che delle vostre solide convinzioni non v’è una certezza che una.
A mio parere abbiamo una squadra bolsa, vecchia e con panchina una corta e inadeguata che per una volta non ha nemmeno approfittato delle defaillance di altre squadre che hanno tutte reso quanto dovevano (e si è pure trovata l’Atalanta davanti).
Sousa ha dovuto cercare di fare “le nozze coi fichi secchi” e per cercare di ottenere qualche risultato in più ha provato ad adattare qualche giocatore alla tattica e ha attinto (e valorizzato, primo da anni) alle giovanili lanciando in prima squadra Bernardeschi, Chiesa, Babacar, Lezzerini e persino Perez.
Alchimie? Confusione? Secondo me Sousa è costretto a fare questo strano “catenaccio con la palla”, a volte persino bello ed efficace, solo perchè i giocatori “con le palle” non li abbiamo.
Quelli di livello, con le palle e con i piedi buoni, si pagano. Altrimenti se vuoi un Nainngolan a buon mercato ti ritrovi con Kurtic: vi era piaciuto?
Infine, con il Torino, tutti hanno visto che Saponara non si reggeva in piedi e bisognava cambiarlo, tutti hanno visto Sanchez a terra e bisognava cambiarlo, quindi rimaneva solo un cambio: Tello andava cambiato, Valero andava cambiato, Chiesa andava cambiato. Probabilmente Sousa aspettava il più possibile per evitare di non avere un cambio dopo un possibile infortunio: non lo trovo così illogico.
Trovo illogico dire che sia colpa di Sousa l’errore del pur ottimo Astori (o di Tello): in campo ci sono stato e se facevo un errore così la colpa era mia. Punto. Nessuno mi doveva dire dove correre o dove guardare, se sbagliavo pagavo io.
La sessa situazione di Montella non ha insegnato niente, bisogna sempre fare polemica facile e scagliare la prima pietra: io non condivido tutto quello che ha fatto Sousa (Ilicic con me non giocava di sicuro) ma non ne faccio un facile capro espiatorio.
A Firenze alla fine i problemi sono sempre quelli (sin dai tempi del “rinforzo” Ficini): per vincere ci vogliono i giocatori forti.
Forza Viola
Ciao Gattaccio e ben ritrovato! Non so se ricordi, ma per quanto mi riguarda difesi Montella fino alla fine (e anche dopo) perché lo ritenevo e lo ritengo un buon allenatore, ottimo per la Fiorentina. Piano piano mi sono dovuto allineare a Simone su Sousa e sinceramente non mi sembra siamo i soli. E d’altra parte penso non tu faccia fatica a pensare che queste sono le nostre opinioni senza secondi fini (che a volte possono avere chi scrive certe cose per mestiere). Non ci piace, proviamo a spiegare perché e aspettare magari commenti anche contrari come i tuoi. D’altra parte il calcio non ha controprove, ma solo una storia, quella passata e quella futura. Abbiamo sicuramente giocatori in difficoltà, dovuta a molti fattori e questo non lo mette in dubbio nessuno. Però l’impegno, la dedizione, l’applicazione dei viola sul modulo di Sousa è durata da settembre a dicembre del 2015, poi sono scoppiati, lo hanno fatto in modo molto discontinuo, quelli bravi e quelli meno bravi, senza considerare che tanti, troppi giocatori sono stati scartati a priori. Su tutto questo penso che la responsabilità dell’allenatore sia difficilmente discutibile. Per quanto mi riguarda, non è un giudizio definitivo su Sousa, anzi. In questo momento ritengo impossibile vederlo ancora a Firenze, sono molto curioso di vedere se qualche squadra italiana importante italiana decida di investire su di lui.
Francamente della futura carriera di Sousa, me ne infischio, ma dissento dall’individuarlo come principale responsabile dei risultati della Fiorentina di quest’anno, anzi direi che i risultati della Fiorentina non sono nemmeno deludenti: sono in linea con il valore della squadra.
Assodato che la nostra squadra non ottiene risultati favoriti dal “palazzo” (rigori, arbitraggi e calendari favorevoli) e nemmeno li vogliamo, sono fermamente convinto che la nostra posizione nel ranking italiano sia il 7 o 8° posto: e siamo lì.
Nell’articolo, Davide, sostieni che i giocatori valgono più dell’attuale classifica, ma è un opinione rispettabile ma del tutto arbitraria.
Con Montella siamo arrivati per 3 volte quarti e con Sousa quinti, ma in questi anni il valore della rosa è innegabilmente diminuito: i nuovi arrivati non sono mai stati all’altezza dei partenti (forse Astori-Savic?) e molti titolari hanno aggiunto anni alla propria “esperienza”.
Di certo non ci siamo mai rinforzati e se in questi 5 anni siamo sempre riusciti ad approfittare di volta in volta di defaillance di squadre superiori sulla carta (Roma, Napoli, Inter, Milan e Lazio) non si può incolpare solo l’allenatore se arriva un anno che queste squadre fanno il loro dovere e anzi troviamo un’Atalanta che ci frega il ruolo di outsider.
Si può ragionevolmente discutere di come mai non abbiamo mai approfittato con oculati investimenti sfruttando l’appeal accumulato in questi anni, ma le condizioni attuali della squadra non sono tali da riversare tutte le colpe su Sousa e io vedo più colpe nella mancata programmazione tecnica, sempre piuttosto in affanno.
Alla fine anche il mercato, in mano a procuratori e maneggioni, è difficilmente giudicabile da chi sta fuori e forse il vero errore la società lo fa nel non ammettere con i tifosi che “siamo quel che siamo”: ma questa non è storia che ci riporta a Montella e ai discorsi che fa Sousa?
Forza Viola