Grande Fiorentina

Non è certo il momento di auto incensarsi o esaltarsi, specialmente per quanto riguarda il campionato. Ma senza ombra di dubbio possiamo dire che stasera è stata una grande Fiorentina, che finalmente e con merito vince contro una grande. E dopo il passaggio del turno in coppa, dopo la vittoria netta a Verona, questo risultato assume anche un certo valore. In generale è stata una grande serata al Franchi. Una grande tifoseria, con stadio gremito, un grande trasporto emotivo e una grande partecipazione per ricordare il capitano Astori.

Abbiamo soprattutto rivisto una Fiorentina molto vicina all’ottima squadra su cui ci esaltavamo lo scorso anno. E se le punte continuano a segnare è molto più semplice continuare a vincere. Anche con questo Milan, contro cui la Fiorentina si è ripresa quanto aveva mancato all’andata in modo anche un po’ discutibile. Sul campo si sono visti i principi di gioco di Italiano, applicati questa volta sempre con molta determinazione, sufficiente precisione, buona velocità di palla. Per oltre mezzora il Milan ha sofferto molto e ha rischiato tantissimo in un paio di occasioni, purtroppo non sfruttate al meglio. Verso la fine del primo tempo il Milan ha preso meglio le misure e ha avuto anche un paio di spunti che potevano diventare pericolosi. Qui è sicuramente dove la Fiorentina e Italiano devono migliorare. Ovvero, se caliamo un po’ la pressione o comunque sbagliamo qualche uscita, dobbiamo trovare il modo di non rischiare sistematicamente di prendere il gol. La buona prestazione, come accade quasi sempre, nasce dalla composizione del centrocampo. Amrabat, Mandragora e Bonaventura rappresentano oggi un’alchimia buona di filtro, pressing, palleggio e qualità. Castrovilli al posto di Mandragora speriamo possa dare anche maggiore qualità/palleggio. Barak è una buona alternativa, quando magari serve maggiore fisicità e anche presenza in area di rigore avversaria. Quarta e Igor dietro sono state due colonne. Biraghi ha fatto la sua partita, mentre Dodò ha alternato grandi discese e percussioni a qualche leggerezza dietro, dove deve sicuramente migliorare. Gonzalez continua a essere il todo-campista viola, con licenza di determinare. Molto buono il lavoro sporco di Cabral, che comunque dimostra di essere anche al posto giusto quando la Fiorentina può far male. Per conludere sui singoli, Italiano insiste su Ikoné e alla fine ha avuto ragione… più o meno. Si perché, nonostante la buona prova, Ikoné dovrebbe avere nelle corde maggiore concretezza e imparare a calciare anche di destro. Certo già questo Ikoné rispetto a quello di qualche settimana fa è un gran passo in avanti. Con lui e Dodò Italiano ha costretto Theo Hernadez a stare dietro. E quanto il il terzino del Milan ha provato a spingere, con le ripartenze della Fiorentina è dovuto uscire Tomori e da questa situazione e da una grande giocata di Ikoné è scaturita l’azione del rigore. E una giocata da todocampista di Gonzalez e la combinazione Ikoné-Dodò sulla destra, lasciata ancora libera da Theo, ha portato al bellissimo gol di Jovic, entrato molto bene nella gara. Dopo l’1 a 0 il Milan ha alzato molto baricentro e ritmo, la Fiorentina ha un po’ sofferto ma tutto sommato retto bene. Poi Pioli ha cercato di scardinare la difesa viola buttando Ibrahimovic e Origi nella mischia, ottenendo però effetto contrario. Sinceramente, quando ho visto uscire Giroud e Rebic ho tirato un sospiro di sollievo. Da li abbiamo ripreso in mano la gara, trovato il raddoppio e portata a casa la partia. Con solita, inspiegabile, frittata a tempo scaduto, dove siamo riusciti a prendere il gol in contropiede.

Una grande vittoria, che non ci deve far alzare la testa, ma solo dare convinzione e determinazione. Sicuramente per giocarci le nostre chance nelle coppe, ma anche per continuare a fare la Fiorentina in campionato, dove niente ancora è determinato.