E’ arrivata anche la settima vittoria consecutiva in campionato. Il sette è un numero magico per la Fiorentina e bene hanno fatto i tifosi a tirare fuori il mitico striscione “sette bello”. La cosa importante è che sono arrivati altri tre punti conquistati sul campo con una prestazione bella e tosta. E mentre il derby d’Italia è stato definito l’anticalcio e soprattutto ha fatto addormentare gli spettatori, con questa Fiorentina non ci si annoia. Non è una squadra spumeggiante, ma sa vivere quasi sempre ogni attimo della partita con la giusta attenzione e determinazione. E anche qualità ovviamente, quando serve. Perché è giusto sempre ricordare che i bravi allenatori fanno stare bene in campo le squadre e ottengono il massimo dai calciatori… e Palladino lo fa. Ma sono i grandi giocatori che vincono le partite. E la Fiorentina ne ha alcuni determinanti, nei ruoli chiave, ovvero portiere, centrocampo, attacco. Sto parlando di De Gea, Adli, Kean. Tornando un attimo al gioco, la Fiorentina varia continuamente il suo atteggiamento in campo. Pressa in avanti, si ritira compatta nella propria metà campo, sale compatta con il palleggio e cambi di campo, oppure si allunga e cerca profondità. Cerca di essere cinica quando ha occasione, ma sa riconoscere quando è il momento della squadra avversaria e che bisogna soffrire. Certo adesso gira tutto bene. Penso però che le esaltazioni del momento, seppur comprensibili, siano eccessive, perché c’è ancora una grande ammucchiata in vetta alla classifica, ci sono squadre che dettano legge in ogni campo, come Atalanta e Lazio, oltre a Inter e Napoli che sono sicuramente le più forti. Ma la vera cosa bella e importante è che la Fiorentina non molla. Questo secondo me ci deve a oggi dare la carica e anche un messaggio. Questa non è una squadra di sognatori, ma di guerrieri. E’ evidente che basta un pareggio per trovarsi sesti. E li non deve finire il sogno, ma continuare questa battaglia, che dopo tanti anni è davvero appassionante per tutta la serie A e ovviamente per noi.
Venendo ai singoli, difficile trovare difetti nella gara di ieri. Ci sono state un paio di leggerezze dietro e qualche errore di impostazione in ripartenza, che ci poteva creare buone opportunità, specialmente quando il Como stava facendo gli sforzi massimi per recuperare. Situazioni che ci tengono ancora a un po’ di distanza dalla perfezione e che devono dare voglia di migliorare. Per questo voto alto alla squadra e al mister nel suo complesso. Elogi a De Gea, Kean, Adli per i motivi di cui sopra. Una bella menzione per Beltran, che sta interpretando alla grande il ruolo di seconda punta/tuttocampista. Ha fatto l’assist e ha fatto fallo da ammonizione nella NOSTRA tre/quarti in una partenza pericolosa del Como. Penso che non serva aggiungere parole. Parole dolci anche per Sottil, entrato con la determinazione giusta e la voglia di incidere. E l’ha fatto. Bove è venuto fuori alla distanza, i centrali dietro hanno fatto buona guardia, Dodo è ovunque. Dove porre un occhio con attenzione è su Gosens, forse in un momento un po’ sottotono, Cataldi, che penso debba riprendersi bene da infortunio e Colpani, che per ora da più quantità che qualità. Molto importante anche il ritorno alla difesa a tre, che in quella fase della partita era la risposta tattica migliore per arginare la veemenza del Como. Palladino è stato bravo e Adli/Sottil/Kean l’hanno premiato con il raddoppio.
E ora, prima di pensare al big match dobbiamo pensare a sistemare le cose in Conference. Tocca a Palladino decidere con quali uomini, con quale strategia. E’ evidente che la partita con l’Inter non lascia indifferenti, ma la Fiorentina non penso voglia abbandonare la sua coppa. E questa conference ha bisogno della Fiorentina. Il mister dovrà sicuramente perdersi un attimo in questi pensieri, ma come si dice il naufragar sarà dolce in questo mare.
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