Spendere bene

In questi (lunghi) giorni senza campionato i media di mezza Europa in un modo o nell’altro si sono focalizzati sul fenomeno Fiorentina, con due temi principali: Sousa come tecnico da new generation e l’efficacia della campagna acquisti viola. Riguardo questo ultimo tema, ci si è molto concentrati sull’inaspettato rendimento di calciatori, come Kuba e Kalinic, pagati fra l’altro molto poco rispetto alle cifre da capogiro (ed oggi direi da giro di qualcos’altro) pagate soprattutto da Milan ed Inter. La stessa Gazzetta ha pubblicato oggi una classifica, in realtà anche complessa nella sua definizione, in cui comunque la Fiorentina risulta prima, grazie soprattutto proprio all’acquisto del polacco e della punta croata. Premesso che sono anch’io molto soddisfatto ed in qualche modo favorevolmente colpito dall’impatto di questi due giocatori (ma molto anche di Badelj, di Vecino, della crescita di Alonso e Bernardeschi, del ritornato Borja, senza trascurare Roncaglia ed Astori), penso che sia assolutamente presto per fare analisi del tipo costo/prestazioni relativi alla campagna acquisti e comunque dell’organico delle squadre.

Delle decine di interviste, considerazioni ed articoli che si leggono in questi giorni sulla Fiorentina, mi ha colpito però una semplice affermazione di Cinquini, uomo di calcio, ex nostro Direttore Sportivo: “[] prima di prendere un giocatore bisogna valutarlo non solo dal punto di vista tecnico ma per come è fuori dal campo. La Fiorentina è stata molto brava in questi anni a creare uno spogliatoio sano e compatto, che poi in campo fa la differenza”. Sembra un po’ l’uovo di Colombo, ma poi nella realtà non molte squadre ci riescono… e quasi nessuno poi ha un Capello che in qualche modo tiene in piedi la baracca. Sotto la direzione di Pradé, con Macia prima e Angeloni adesso, la Fiorentina ha cercato sempre di comprare gli uomini giusti, prima ancora dei calciatori giusti. Questo significa secondo me spendere bene e questo penso sia un fatto di cui dare grande merito alla direzione sportiva ed alla società viola. La professionalità, la dedizione, la voglia di far parte di un gruppo sono elementi fondamentali per diventare prima possibile attori efficaci in un progetto tecnico. E fra l’altro l’applicazione ed il modo di lavorare di tutti i giocatori della rosa è un elemento che Sousa sottolinea da quando è arrivato, anche quando aveva gran parte della tifoseria e della stampa con il dito puntato. E non è un caso che il portoghese abbia impiegato già praticamente tutti i giocatori della rosa.

Sappiamo bene che quando non ci sono molti soldi, la cosa più importante è spendere bene e, pur con qualche inevitabile errore/flop, quello che possiamo sicuramente affermare oggi è che la società viola è riuscita mediamente a spendere bene. Questo d’altra parte non ci aiuta oggi a dire se siamo da Champion, da Europa League o da mezza classifica… ma siccome piano piano tutti avranno problemi di soldi per me è già una bella garanzia.