Possiamo essere veramente grati a Vincenzo Montella perché ora sappiamo che esiste il carattere Fiorentina.
Stamani il primo tifoso che ho incontrato mi ha detto “era facile”. Era facile come l’uovo di Colombo una volta che lo conosci. Non era facile per niente, loro erano (e sono) in crisi nera, noi eravamo reduci da una splendida prestazione che non aveva portato a niente solo per colpa dell’arbitro, era difficile, difficilissimo soprattutto a livello caratteriale. Troppe volte nel passato la Fiorentina si era sgonfiata dopo qualche bella prestazione di seguito. Siamo all’undicesima giornata e siamo ancora pieni di furore agonistico, di carattere Fiorentina. Bravo Montella.
Riguardo alla partita abbiamo visto qualcosa di nuovo e di buono. Abbiamo finalmente visto Matos dal primo minuto accanto a Rossi, il ragazzino brasiliano gioca semplice, pulito, non è appariscente, ha le caratteristiche dell’attaccante moderno che unisce velocità e tecnica ad una buona predisposizione difensiva. Sa proteggere benissimo il pallone e aiuta la squadra a salire. Abbiamo ri-visto un Vargas combattivo, tenace, determinato e finalmente fortunato. Chiedete ad Abate quanti duelli di forza ha vinto con Vargas. Abbiamo anche visto un nuovo giovane, Vecino: grezzo, immaturo, a volte ingenuo, ma bello prestante fisicamente, che non toglie la gamba, che sta sul pezzo. Chiedete a Constant quanti palloni ha preso di testa, e domandatevi quanto è importante avere un centrocampo che di forza e sui colpi di testa non molla mai.
Ammetto che Montella ha fatto e sta facendo un grandissimo lavoro per plasmare un carattere Fiorentina, adesso vorrei che iniziasse ad amalgamare meglio i nostri giocatori e iniziasse a mettere in campo anche quelli meno tecnici, perché il calcio con i giocatori tecnici è più bello da vedere, ma siamo sicuri che è anche vincente?
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