Pacco Marin

Non so quanti tifosi viola seguano ormai la trasmissione Affari Tuoi di Rai Uno (personalmente non la seguo da anni)… però l’esordio di Marko Marin in maglia viola mi ricorda molto il gioco dei pacchi. All’avvicinarsi di ogni partita, infatti, ci chiediamo sempre: “lo chiama o non lo chiama”… e poi: “niente, nessuna chiamata neppure questa volta” (certo almeno con lui c’è un po’ di suspance, mentre con Gomez purtroppo c’è sempre la certezza, che non rientra alla prossima). Incavolati per la sconfitta con la Lazio, alle prese con i problemi veri o presunti della squadra viola, questa volta però siamo stati colti un po’ di sorpresa dalla convocazione di Marin per la trasferta di Salonicco. E allora parte la seconda fase del gioco; stiamo aprendo il pacco Marin e con il fiato sospeso ci chiediamo: “cosa ci sarà dentro?” A cavallo del 2010 è considerato uno dei talenti emergenti del calcio tedesco, dopo aver esordito in nazionale a 19 anni. Poi l’arrivo al Chelsea, dove gioca poco e quindi Siviglia, dove è perseguitato dagli infortuni. Marin ha la stessa età di Jovetic e arriva a Firenze a 25 anni, quindi ancora giovane, ma con poco certezze, probabilmente per lui, soprattutto per noi. E sale la curiosità di aprire piano questo pacco, per vedere cosa ci può riservare la fortuna. E come succede per il giocatore dei pacchi, in attesa di scoprire la verità, si parte con le supposizioni, con la fantasia, spesso con i sogni: personalmente spero che sia un esterno offensivo del 4-3-3 più efficace e brillante di Joaquin, o magari un trequartista più determinante di Ilicic (e ci vuole poco) o di Mati Fernandez. Insomma, la speranza che la chiamata ci riservi una bella sorpresa è tanta, un po’ come ci siamo trovati Cuadrado, che 2 anni fa era partito come concorrente di Cassani. Sicuramente in questa fase di facile pessimismo, quello di cui non abbiamo bisogno è beccarci un altro pacco e basta, se non altro per una ripetuta indisponibilità. E voi cosa vedete nel pacco Marin?