Sono passate sei giornate di campionato e stiamo quindi entrando nel vivo della stagione. Dopo il turno di domenica ci sarà un’altra sosta per la Nazionale, con la possibilità quindi di sistemare ancora un po’ di cose, dopo di che o le squadre sono a regime o avranno difficoltà a raggiungere i propri obiettivi. I segnali dell’ultima giornata hanno comunque già fatto capire che è finito il tempo dei complimenti e che adesso il gioco si fa duro: Il Milan perde (meritatamente) con la Samp e Fassone ricorda a Montella (ma forse al sistema Calcio) che il monte ingaggi dei rossoneri (quello del tecnico compreso) è nettamente più alto di quello della Samp e che quindi il Milan è più forte e che quindi NON PUO’ perdere queste partite. Il vero fatto nuovo di questa stagione è che tre squadre, Milan, Roma ed Inter, hanno fatto ALL IN per entrare nella nuova Champion a 4 posti… e siccome appare già evidente che Juve e Napoli faranno un campionato a parte (perché sono oggettivamente superiori agli altri) almeno per una di queste tre salterà il banco. Se ci mettiamo poi che la Lazio non sta a guardare e che Atalanta, Samp, Torino e direi anche Fiorentina potrebbero essere pronte a cogliere occasioni, si capisce perché sul fronte Milan si rischia già di essere sull’orlo di una crisi di nervi.
In questo anno speciale ci si mette anche la novità speciale della VAR, che ha avuto già commenti poco rassicuranti da parte di personaggi illustri (leggi Buffon). E a Firenze domenica abbiamo visto episodi poco chiari se non preoccupanti. Fa preoccupare inoltre anche il ritorno in campo delle magistrature, con l’imputazione di falso in bilancio per la società viola (anno 2015) dopo che la Procura ne aveva chiesto l’accantonamento. C’è anche la sentenza ad Agnelli per i rapporti con il tifo ad infiltrazione mafiosa. Insomma il gioco si fa duro e c’è da aspettarsi che i duri abbiano intenzione di giocare molto fuori dal campo.
Tutto questo ovviamente è il calcio che non ci piace, possiamo dire che è il non calcio a cui comunque per colpa di tutti siamo arrivati. Ci piace invece pensare che ogni squadra possa avere nei suoi atleti e nei suoi mezzi tecnici la forza e la soluzione per iniziare a giocare duro sul campo. Come detto più volte la Fiorentina in particolare ha ancora margini di crescita e forse anche cartucce da sparare. In particolare, deve trovare cartucce per segnare con più regolarità (non si può sempre sperare nel gol spettacolare di Chiesa) e più continuità (non si può sperare che a turno e con calma segnino tutti i giocatori della rosa). Servono cioè i gol delle punte, che Pioli deve riuscire a mettere più vicino alla porta, con palloni non sempre impossibili da giocare. Lo può fare con Simeone, liberandolo dalla tassa di “dimostrare la garra”, lo può fare dando piena fiducia a Babacar o forse lo può fare buttando in area il vecchio Thereau che con il gol un po’ di confidenza ce l’ha. Sinceramente penso che quest’ultima potrebbe essere anche la soluzione giusta, anche per alleggerire un po’ il peso emotivo a Simeone, che è arrivato con il cartellino di “acquisto top” apppiccato addosso, che ha iniziato a correre a destra e sinistra come un pazzo e che ancora deve fermarsi. Rimane poi il problema di come portare palloni in area: ancora non è chiaro se è più un problema di modulo o di uomini. Pioli sembra più attento ai secondi piuttosto che al primo e questo è già positivo. L’uomo nuovo potrebbe (dovrebbe!) essere Saponara, ma potremmo avere anche altre soluzioni, tipo Chiesa più centrale e vicino alla punta (con un 4-3-2-1 o un 3-5-2). Penso che la Fiorentina offra alternative interessanti: ora però Pioli deve trovare quelle giuste, perché il tempo inizia a stringere, il gioco si fa duro e occorre trovare i duri per giocare.
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