E ora…?!

E ora che abbiamo vinto la sesta partita di fila, cosa che non succedeva da quasi 60 anni? E ora che  abbiamo messo la testa davanti ad Atalanta e Samp e siamo ad un passo dal sesto posto? E ora che abbiamo finalmente battuto anche una grande, per di più fuori casa? E ora che la squadra ha dimostrato di non snaturarsi anche con assenze pesanti come Chiesa e Badelj? E ora che tutti si stanno accorgendo che abbiamo un centravanti vero? Ovviamente (a parte l’invocazione al miracolo di “giornalisti” come Bucchioni) tutti sottolineano che tutto questo è legato ad una reazione emotiva con rabbia positiva e forte coesione dopo la scomparsa di Astori. Per quanto mi riguarda, dico che il tragico evento ha dato la forza a questa squadra di credere un po’ anche al destino, ma soprattutto credere in se stessa: dobbiamo però dire che il ricordo di Astori ha compattato una squadra che è sempre stata molto unita, ha dato consapevolezza ad una squadra che ha valori tecnici importanti, ha dato il coraggio di seguire idee tattiche che comunque Pioli ha impostato fin da agosto. Personalmente quindi sono molto contento, ma non particolarmente sorpreso.

Venendo alla partita, oggi la Fiorentina ha trovato anche quella fortuna mancata con Milan, Inter e direi anche la Juve. Però ha fatto una partita da squadra matura. Nel primo tempo ha saputo attendere i momenti di distrazione della Roma, per colpire con ripartenze insidiose: lo ha fatto tenendo sempre abbastanza alti Eysseric, Saponara e Simeone, i quali sono riusciti a scambiare nello stretto ed infilare la difesa della Roma. E mentre il primo gol nasce da un calcio di punizione, con una bella giocata di Saponara per Benassi, il secondo gol nasce proprio con uno scambio veloce Saponara-Simeone che è andato in porta con tecnica, forza e determinazione… da bomber. Nella ripresa invece la Fiorentina sapeva che doveva soffrire, chiudersi, ribattere colpo su colpo e l’ha fatto praticamente con tutti gli effettivi. Lo ha fatto con una difesa sempre attenta (anche se Hugo a volte deve imparare ad essere più pragmatico) con uno Sportiello in gran serata, con un centrocampo che magari faceva fatica a ripartire, ma in fase di contrasto è stato ottimo, con Simeone che ha fatto un grandissimo gioco di pressing, rincorse, ripartenze. Ovviamente sono un po’ spariti Eysseric e Saponara, che sono stati i primi ad uscire. Riguardo al francese, è sicuramente apparso quello più in difficoltà: è un giocatore che ha bisogno di giocare molte palle per entrare in partita e oggi non era certo la partita giusta. Gil Dias, entrato al suo posto, è stato bravo in copertura, ma ha sprecato malamente un paio di occasioni in ripartenza.

E ora…?! E ora ovviamente bisogna stare molto tranquilli, anche perché la squadra può accusare presto una stanchezza fisica e mentale, dovuta sia alle tensioni emotive che sta vivendo, sia al fatto che putroppo in certi settori la rosa è effettivamente corta. Ora è il momento di stare davvero vicini a questa squadra, per sostenerla quando ce ne sarà bisogno, per spingerla quando magari rallenterà, perché ora siamo in ballo e dobbiamo tutti ballare nel modo giusto.